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Osimhen: "Per ora sto bene a Napoli. Spalletti genio. MLS meglio dell'Arabia"

su twitch

Intervistato su 'Tv play' dall'amico Balotelli, Osimhen parla del suo passato, del presente al Napoli e dei sogni futuri: "Pallone d'Oro? Ci penso. Segnare al Napoli mi mette i brividi". Sugli avversari più forti: "Immobile è una leggenda, Leao e Lautaro un bene per il calcio italiano". Infine su Spalletti: "Un genio, sa esaltare il talento". MLS o Arabia, l'attaccante esprime la sua opinione: "A parità di soldi, meglio l'America"

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Ospite dei “colleghi” Mario Balotelli ed Emiliano Viviano, che lo hanno intervistato nel corso di una diretta di 'Tv play' su Twitch, Victor Osimhen è tornato a parlare, spaziando dal Napoli alla nazionale di Spalletti, dal suo passato all’Arabia, esprimendo poi pareri su Leao, Lautaro o Kvaratskhelia. “Mi trovo molto bene al Napoli”, ha detto l’attaccante nigeriano. “Per me è sempre una grande emozione segnare, ma al ‘Maradona’ è qualcosa di speciale. Prima di venire a Napoli ho chiesto a Koulibaly come fossero i tifosi azzurri. Nonostante ci fosse il Covid, ho sentito la pelle d'oca al gol contro l'Atalanta”.

Quel primo provino decisivo

“Ho perso mia madre da piccolo e ho aiutato mio padre e la mia famiglia", racconta Osimhen. "Mi ha aiutato una persona che ha creduto in me e che mi ha procurato un paio di scarpe. Facevo tre ore ogni giorno per andare ad allenarmi. Questa persona mi aiutava anche ad avere qualcoosa da mangiare, perché io lavoravo per la chiesa e vivevo lì. Come è iniziata la mia carriera? Feci un provino per 15-20 minuti, con tantissimi ragazzi... In quel provino feci due gol e un assist e da lì iniziò tutta la mia carriera calcistica. Per questo ora trasmetto il messaggio di andare sempre avanti, perché ho vissuto in situazioni molto povere".

"Tra Arabia e MLS sceglierei..."

"Cose particolari che mi sono successe in Italia? A Roma feci delle foto con uno steward, che poi fu licenziato per questo gesto. Quel ragazzo non accettò i soldi che volevo dargli, quelli che aveva perso quel giorno. Era felice di avere solo quelle foto con me. Ha scritto anche una canzone per me ed è molto bella. Il mio gol preferito? E' proprio quello contro la Roma dello scorso anno fuori casa, lo avevamo provato in settimana". Poi una domanda su Messi e Ronaldo: "Clamoroso quello che hanno fatto negli ultimi 20 anni: ho con entrambi una foto perché sono due leggende. Se penso anch'io al Pallone d’Oro? Di certo è un obiettivo, un sogno per il futuro. "La gente non capisce quanto sia difficile giocare in Serie A. Dal punto di vista tattico e fisico è una delle leghe più difficile dove giocare. Cosa penso della Saudi Pro League? È una ottima lega, sta prendendo grandi talenti. Se dovessi scegliere tra Arabia o MLS alle stesse condizioni? MLS".

Su Immobile, Leao e Lautaro

Poi, stuzzicato sui "colleghi", Osimhen ha parlato di diversi campioni: "Immobile? Mi piace il suo modo di giocare. Lo rispetto tanto, ha un grande istinto da bomber. Ho avuto l'opportunità di dirgli anche di persona quanto sia forte. Se sono meglio di lui? Non mi chiedete paragoni: lui è una leggenda e spero di avvicinarlo. Leao e Lautaro sono dei top talenti, dei giocatori incredibili. Leao lasciò il Lille quando io arrivai in Francia e mi inviò un messaggio per congratularsi con me e motivarmi. Abbiamo un bel rapporto. Mi piace anche il suo stile... Difficile trovare le parole per descrivere la leadership che sa trasmettere Lautaro Martinez: è fortissimo ed averlo in Serie A è un bene per il sistema italiano".

"Il difensore più ostico? Romero"

Poi, un parere anche sulla Nazionale italiana: "Spalletti può vincere qualcosa con l'Italia? Certo che sì. L'ho avuto come allenatore ed è un genio. Chiede tanto ai suoi calciatori, ma sa esaltare il talento. Kvaratskhelia? E' un mago. Abbiamo un ottimo rapporto e si tratta sicuramente di grandissimo calciatore". Infine, da attaccante, svela quali sono i difensori e i portieri più ostici che ha affrontato: "Dico Cristian Romero. La prima volta che l'ho affrontato, mi sono allungato la palla in velocità come faccio spesso, ma lui mi è sempre stato dietro. Anche Smalling è molto bravo. Il portiere più difficile da battere? Mike Maignan: è grosso, eppure ha riflessi incredibili. E' sempre stato dura riuscire a superarlo".