Ranieri e la Juventus: "Io mandato via? Dirò la verità quando smetto"

IN CONFERENZA

Claudio Ranieri ritrova il suo passato (Juventus-Cagliari sabato 11 novembre dalle 18.00 allo Stadium): "Non ho rimpianti per i miei due anni lì. Dicono che sono stato mandato via ma non è vero". E sulla partita: "Allegri è un grande e la Juve una serissima candidata allo scudetto. Sulla carta siamo condannati, ma c'è da giocare: prima o poi dovremo vincere contro una grande..."

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Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa all'antivigilia della gara fra Cagliari e Juventus, valida per la dodicesima giornata di Serie A, in programma sabato 11 novembre alle 18 all'Allianz Stadium. A iniziare dal suo passato in bianconero, un biennio che lui giudica così: "Non ho rimpianti. Ho preso una squadra reduce dalla Serie B, siamo arrivati terzi e poi secondi. Senza i dodici, tredici campioni dei due anni precedenti. A Torino sono stati due anni molto positivi. Dicono sia stato mandato via, ma questa non è la verità. La verità la scriverò quando smetterò di allenare. Però ringrazio sempre chi mi ha portato alla Juventus, grande società con grandi tifosi". 

L'ultima vittoria del Cagliari... a panchine invertite

Ranieri ha poi parlato delle caratteristiche della squadra di Allegri : "La Juventus si fa attaccare perché è una strategia tattica di Allegri, per colpire in contropiede. Max è un grande allenatore e le sue squadre hanno sempre qualcosa da dire. Andiamo a Torino carichi, vogliamo fare la nostra partita. Il nostro momento negativo non è finito, ma abbiamo sempre cercato di lottare in ogni singolo allenamento e continuiamo a farlo. Nei momenti difficili i ragazzi non hanno mai perso la tenacia”. L'ultima volta che il Cagliari vinse in casa della Juventus, 2-3 il 31 gennaio 2009, sulla panchina rossoblù c’era proprio Massimiliano Allegri, su quella bianconera Claudio Ranieri.

"Prima o poi un successo con le grandi deve arrivare"

Ranieri si concentra infine sui singoli, in particolare su Viola che si è laureato appena laureato: "Gli faccio gli auguri, è un ragazzo sempre positivo, a inizio anno ci siamo parlati e lui mi ha detto che voleva restare. È tenace e caparbio, sta raccogliendo ora quanto ha seminato. Azzi? A destra siamo in emergenza, quindi, potrebbe giocare lui in quella zona del campo. Difesa a tre? Dipende sempre dal momento, non mi fossilizzo sui sistemi di gioco. I ragazzi stanno bene, la partita è importante perché i punti si possono fare ovunque. Non sarà semplice, perchè per me è una serissima candidata per la vittoria finale non avendo le coppe. Come l'Inter ha preso solo sei gol, quattro in una partita. Sappiamo della forza e dell'ardore del gioco juventino, sulla carta siamo condannati. Ma c'è da giocare. Prima o poi un successo contro le grandi dovremo pur farlo...".