Lecce-Milan, gol di Piccoli al 94' annullato dal Var per un fallo su Thiaw: cos'è successo

l'episodio
Lorenzo Fontani

Lorenzo Fontani

L'analisi dell'episodio accaduto nel recupero di Lecce-Milan, che ha visto l'annullamento da parte dell'arbitro Abisso del gol del 3-2 del leccese Piccoli per un fallo sul milanista Thiaw

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Piccoli-Thiaw in Lecce-Milan come Kean-Faraoni in Juventus-Verona: gol che finiscono sotto la lente - sotto il microscopio si potrebbe dire - del Var e spengono in gola l'urlo di gioia del marcatore e di compagni e tifosi. In entrambi i casi si tratta tecnicamente di interventi fallosi (mano alta sul volto nel primo, piede pestato e maglia trattenuta nel secondo) - commessi oltretutto proprio dall'attaccante che poi segnerà il gol. Situazioni che non avrebbero comportato nessuna obiezione se fossero state sanzionate subito dall'arbitro in campo, ma che diventano tema di discussione - anche perché, ovviamente, a quel punto si tratta di annullare un gol - quando a decidere, di fatto, è il Var. Una volta richiamati al monitor infatti né Feliciani a Torino Abisso a Lecce potevano obiettivamente fare in maniera diversa. 

Var, cosa dice il protocollo

Il punto è che ancora (e chissà per quanto, non è escluso infatti che un domani si possa parlare semplicemente di "errore") nel protocollo Var è scritto che la revisione deve scattare solo in presenza di un "chiaro ed evidente errore". Nella filosofia originaria "chiaro ed evidente" erano sinonimo non solo di qualcosa di lampante ma anche di grave, cioè una irregolarità per la quale effettivamente non era "calcisticamente" possibile soprassedere. Poi col tempo si è sempre più passati a una interpretazione letterale: è chiaro ed evidente ciò che è tale per la tecnologia e per il regolamento. E aggiungiamoci le direttive: la mano molto alta che, seppur a protezione del pallone, impatta il volto dell'avversario è codificata come fallosa tanto quanto il famigerato "step on foot": con buona pace dell'involontarietà e anche della lieve intensità dei gesti (peraltro puntualmente esasperati da chi li subisce, nel malcelato tentativo di far saltare la mosca al naso al Var). Se non altro, tra un episodio e l'altro la linea è stata coerente.