Roma, Tiago Pinto sull'inchiesta Figc su Mourinho: "Mi fido del buon senso della Procura"

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Le parole del general manager della Roma dopo l'indagine aperta dalla Procura Figc per le dichiarazioni di Mourinho sull'arbitro designato per SassUolo-Roma ("Non mi sento tranquillo"). Il dirigente giallorosso aggiunge: "E' il momento di dire basta. Ho visto prima e dopo le partite alcuni allenatori commentare le designazioni senza alcun impatto e mi fido del buon senso della Procura"

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"Se condivido le parole di Mourinho sulla designazione di Marcenaro? Per me è un tema importante. Io cerco di non alimentare le questioni extracampo, ma ora è il momento di dire basta. Noi fino adesso non abbiamo ricevuto nessuna inchiesta dalla Procura. Mi fido del buonsenso della Procura federale. In questo campionato abbiamo visto allenatori con atteggiamenti molto più brutti di quelli di Mourinho e non è successo nulla". Così, a Dazn prima di Sassuolo-Roma, il general manager dei giallorossi Tiago Pinto.

"Le parole di Mou non sono un'offesa a nessuno"

"Quello che ha detto Mourinho non è un’offesa a nessuno, non è un attacco alla dignità di nessuno: quest’arbitro non ci ha mai fischiato ma ci ha fatto da quarto uomo e noi abbiamo la sfortuna che, quando ha fatto il quarto uomo, ci ha sempre buttato fuori persone dalla panchina", ha aggiunto il dirigente giallorosso. 

"Mi fido del buon senso della Procura federale"

"Se noi non veniamo qua a parlare ci danno la multa, se veniamo a parlare, dobbiamo dire quello che vogliono loro. Io non capisco - ha affermato Tiago Pinto -. E mi fa specie, per questo mi fido del buon senso della Procura. Ci sono dei responsabili italiani che dieci minuti dopo che ha parlato Mourinho stanno commentando le sue parole. Perché se commenti le perola di un altro, hai tre notizie, se commenti quelle di Mourinho nei hai 300. Ma basta, perché secondo me in questa stagione stiamo anche cambiando il nostro atteggiamento, facendo le cose fatte bene. Adesso, se un allenatore come Mourinho non può usare l'espressione 'stabilità emozionale', non so cosa possiamo dire più".