Roma-Mourinho, l'esonero voluto da Dan Friedkin: i retroscena
romaCon un viaggio-lampo in Italia, il presidente della Roma ha raggiunto Mourinho per comunicargli di persona l'esonero (il 4° di fila per il portoghese dopo Chelsea, Man Utd e Tottenham). Alla base della decisione, i risultati dell'ultimo periodo ma anche la convinzione, da parte di Friedkin, che si sia ancora in tempo per raddrizzare la stagione. Già a settembre Mou era stato vicino all'esonero
José Mourinho era già stato vicino all'esonero a fine settembre, poi i Friedkin decisero di continuare con lui non convinti dai nomi dei possibili sostituti. E' uno dei retroscena emersi dopo la notizia dell'esonero dello Special One, comunicata al portoghese di persona da Dan Friedkin, atterrato appositamente a Roma dopo un viaggio-lampo. Una decisione, si diceva, a cui la proprietà giallorossa era già stata vicina dopo il pesante ko (4-1) contro il Genoa alla sesta giornata. I nomi degli allenatori all'epoca "sul mercato", però, l'ex-Psg Christophe Galtier e Igor Tudor, non avevano fatto scoccare la scintilla, e decisivo era stato anche l'intervento di Tiago Pinto (che non aveva ancora comunicato il suo addio) nel convincere i Friedkin a provare a continuare con Mourinho, per poi scegliere con più calma, a fine stagione, il nome dell'allenatore del futuro. Fino al blitz di questa mattina.
Il faccia a faccia Dan Friedkin-Mou
E così adesso è finita un po' come era iniziata: con Dan Friedkin che prende un aereo per incontrare di persona José Mourinho e con un comunicato "a sorpresa". Se nella primavera del 2021 il proprietario della Roma aveva convinto anche così lo Special One, volando da lui a Londra per illustrargli il suo progetto, adesso è finita con Friedkin che ha preso nuovamente il suo jet privato per comunicare l'esonero all'allenatore portoghese guardandolo negli occhi. Un viaggio-lampo in Italia forse anche "dovuto", per rispetto nei confronti della grandezza del personaggio, che comunque a Roma ha portato un trofeo continentale.
I motivi dell'esonero
Un vero e proprio blitz, quello di Friedkin, come lo era stato nel 2021 quello londinese per "bloccare" subito Mou fresco di esonero dal Tottenham. Adesso le ragioni sono ben differenti, a partire da una che rispecchia la convinzione del presidente della Roma: c'è ancora tempo per salvare la stagione. Motivo per cui si è deciso di intervenire subito, sorprendendo anche l'ambiente e la squadra, senza aspettare il ciclo delle prossime tre partite, sulla carta più "morbide" (contro Verona, Salernitana e Cagliari). I risultati ovviamente hanno avuto un ruolo decisivo nella decisione dell'esonero. Quelli dell'intero ciclo di Mou (Conference e finale di Europa League a parte, ha chiuso il campionato con due sesti posti), ma soprattutto quelli dell'ultimo periodo, accompagnati dai troppi alibi. Una sola vittoria in campionato nell'ultimo mese, in cui la Roma è uscita anche dalla Coppa Italia. Un solo successo in 10 scontri diretti (compreso il derby di Coppa Italia), quella contro il Napoli di Mazzarri in flessione. La Roma, attualmente nona in classifica, è comunque ad appena 5 punti dal quarto posto, e i Friedkin hanno la convinzione che la squadra abbia il potenziale per tornare a giocare la Champions che manca da 6 anni a Roma. Anche in virtù di un monte ingaggi che è il terzo della Serie A, e che non trova riscontro nella posizione di classifica. Serviva una scossa, insomma, e scossa è stata. Decisamente.