Napoli-Verona, difesa a 3 o a 4? Il dilemma di Mazzarri

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Massimo Ugolini

Massimo Ugolini

Nelle ultime tre partite giocate con la difesa a tre il Napoli ha subito la metà dei tiri in porta rispetto alle gare giocate col 4-3-3, ma ha anche prodotto molto meno da un punto di vista offensivo. 

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Essere o non essere, questo potrebbe diventare il problema. Il dubbio ‘mazzarriano’ non è di poco conto: restare con la difesa a tre o tornare a quattro? La riflessione non è per nulla semplice, numeri alla mano, perché nell’emergenza il Napoli più coperto è riuscito a correggere una fase difensiva che aveva dato non pochi problemi

I numeri del Napoli con la difesa a 3 e a 4

Solo un gol subito nelle ultime tre partite ufficiali. Le statistiche a riguardo sono chiare e di segno positivo, eppure la coperta resta corta. Zero tiri nello specchio nella partita con la Lazio, l’ultima volta era accaduto nel 2012. D’accordo non prenderle, ma per fare punti servono i gol. Le assenze in un colpo solo di Osimhen Kvara e Simeone giustificano solo in parte questo aspetto, poiché anche nella finale di Supercoppa la squadra di Mazzarri aveva prodotto pochissimo sotto porta. 

Napoli's head coach Walter Mazzarri on the bench during the Serie A soccer match between SS Lazio and SSC Napoli at the Olimpico stadium in Rome, Italy, 28 January 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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Trovare una sintesi resta prioritario, fare tesoro insomma dei miglioramenti palesati nell’ultimo periodo ma modulare (è proprio il caso di dirlo) il proprio credo cercando di riavviare i meccanismi offensivi adattandoli alle risorse a disposizione. Essere o non essere? Facile a parole, un po’ più complicata la soluzione sul campo. Ma bisognerà trovarla in fretta. Perché il treno Champions è già partito e Shakespeare purtroppo non può dare una mano.