Milan, Scaroni: "Abbiamo fiducia in Pioli. Sullo stadio sono ottimista"

MILAN

ll presidente del Milan Paolo Scaroni, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, difende il lavoro di Stefano Pioli: "Calma piatta sul fronte allenatore, mi allineo a quanto detto da Furlani e Ibra, i risultati confermano la nostra fiducia verso di lui". Sulla questione stadio: "Con il Comune di San Donato tutto ok, voglio essere ottimista anche se siamo in Italia". Sulle riforme del calcio italiano: "La Lega conta troppo poco"

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Pioli, stadio, calcio italiano. Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha parlato a tutto campo a Radio Anch'io Sport su Radio Uno. Tanti concetti importanti espressi, tra tutti la fiducia dell'intero ambiente milanista nei confronti dell'allenatore Stefano Pioli: "Mutuo le parole sia del nostro amministratore delegato Furlani che di Ibrahimovic. Noi abbiamo fiducia totale in Pioli e i risultati ce la stanno rafforzando questa fiducia. Quindi per il momento calma piatta su questo fronte".

"Sulla ristrutturazione di San Siro sono molto scettico"

Un altro dossier importante è quello dello stadio, con l'acquisto dei terreni nel Comune di San Donato, anche se il sindaco di Milano Giuseppe Sala prova a tenere in piedi ancora l'opzione San Siro: "Abbiamo comprato i terreni, abbiamo avuto una decisione favorevole preliminare da parte del comune di San Donato, ora abbiamo tutta una serie di passaggi che riguardano la regione e altri enti locali. Siamo relativamente ottimisti, anche se in Italia essere ottimisti sulla costruzione degli stadi è un compito piuttosto arduo. Abbiamo bisogno di un nuovo stadio. Il sindaco di Milano ci ha chiesto di fare un ultimo tentativo per vedere se è possibile una ristrutturazione, magari leggera, dello stadio di San Siro. Da questo punto di vista sono piuttosto negativo, non riesco a capire come si faccia a fare dei lavori importanti in uno stadio nel quale ogni settimana entrano 70mila persone. Tecnicamente è un tema difficile da affrontare. Ma ce lo chiede il sindaco e noi siamo rispettosi delle sue volontà".

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"Giochiamo troppe partite, ci vogliono modifiche"

Scaroni preme inoltre sull'esigenza di riforma del calcio italiano dopo l'incontro di qualche giorno fa con il presidente della Federcalcio Gravina, alla presenza anche degli amministratori delegati di Inter e Juve, Giuseppe Marotta e Maurizio Scanavino: "Noi vediamo due disallineamenti tra le istituzioni e gli interessi dei club. Il primo è tra la Lega e la Federazione. Noi della Lega Serie A che finanziamo l'intero gioco del calcio italiano abbiamo il 12% del potere all'interno della Federazione. Questa è un'anomalia, frutto della legge Melandri, che ci crea un senso di frustrazione perenne. La nostra voce all'interno della Figc è flebile mentre dovrebbe essere fortissima, visto che paghiamo tutti i conti del calcio italiano. Il secondo disallineamento è stato impropriamente definito tra piccole e grandi squadre. In realtà noi club che giochiamo le competizioni internazionali, che abbiamo tanti giocatori chiamati dalle nazionali lamentiamo le troppe partite. I calciatori giocano le coppe europee, le partite della nazionale, la Coppa Italia e il campionato. Tutto questo porta a un carico di partite che diventa insopportabile e che è causa di tanti infortuni". Una soluzione potrebbe essere la Serie A a 18 squadre? "Non so come funzionerà alla fine, verrà dibattuto oggi, mi auguro si arrivi a una soluzione. Lo abbiamo già avuto il campionato a 18 squadre, anzi anche a 16. Vogliamo evitare le troppe partite. Giochiamo troppo, è un tema anche per la salvaguardia dei nostri giocatori, che sono il nostro patrimonio".