Milan, Cardinale: "Io e Ibra non siamo soddisfatti, valuteremo dei cambiamenti"

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Il proprietario del Milan e numero 1 di RedBird spiega l'importanza dello svedese all'interno del club rossonero: "Ibra è il mio 'sostituto' a Milano quando sono negli Stati Uniti, tutte le squadre vincenti hanno una figura come lui al proprio interno". Riguardo i risultati: "Io e Zlatan non siamo soddisfatti di non essere primi, il Milan deve evolversi". E sul nuovo stadio: "Costruiremo un impianto da 70mila posti"

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In occasione dell'evento Football Summit, a Londra, il fondatore di RedBird e proprietario del Milan, Gerry Cardinale, racconta l'importanza di Zlatan Ibrahimovic all'interno della società rossonera: "Il vantaggio di essermi preso un anno di tempo per osservare e studiare è che ho potuto conoscere Zlatan. Le persone che acquistano le squadre sportive si avvalgono di consulenti e consiglieri, e chi può conoscere il calcio europeo e il Milan meglio di Ibra? E il vantaggio aggiuntivo è che si tratta del più grande ‘team player’ che abbia mai incontrato. E non parlo del campo, parlo del suo modo di essere, di quello che ha portato in questa squadra, della sua umiltà, della sua intelligenza. Zlatan mi permette di essere presente a Milano anche quando sono negli Stati Uniti: è il mio 'sostituto', la mia voce. Ha l’autorità per parlare per me con staff e giocatori, ha credibilità e un modo di parlare ai giocatori che vale come se parlasse la proprietà. Io non voglio andare a parlare nello spogliatoio, va lui per me. E poi quando ci sono, insieme siamo una combinazione molto potente. C’è sempre qualcuno come Zlatan nelle squadre vincenti".

"I giocatori sono sotto pressione"

Terzo posto a quota 53 punti, questo quanto raggiunto fino ad ora dalla squadra di Pioli, ma Gerry Cardinale vuole qualcosa in più: "Penso che valuteremo dei cambiamenti, e mi sono affidato a Zlatan per raccogliere opinioni in questo senso. Forse evolvere è una parola migliore, tutto attorno al Milan deve evolvere. Abbiamo avuto tanti infortuni, ma né io né Zlatan siamo soddisfatti del fatto che non siamo primi in classifica in Serie A. Abbiamo una squadra giovane, e se consideriamo quanto è giovane e nuova non stiamo facendo male, ma non fare male non è abbastanza". Proprio sul capitolo infortuni, prima citato, Cardinale fa chiarezza: "Cerchiamo di essere responsabili sul monte ingaggi dei giocatori, ma se quando lo facciamo, poi non abbiamo tutti i giocatori a disposizione, che senso ha? E ci sono molte ragioni per questo. Non si può dare la colpa solo allo staff medico. Questi giocatori sono sotto pressione. Giocano troppe partite. C'è la Serie A, ci sono le competizioni europee, ci sono le partite con la Nazionale: è una nostra responsabilità preoccuparci della loro salute".

"Costruiremo un nuovo stadio in stile americano"

Cambiamenti dentro e fuori dal campo, Gerry Cardinale apre anche al capitolo stadio: "Costruiremo un nuovo stadio, il primo in Italia dal 2011, avrà 70.000 posti, un impianto simile a quelli che ci sono in America, e un campus per eventi dal vivo e intrattenimento. Milano è il luogo perfetto per la mia ipotesi di collaborazione tra sport e musica dal vivo. Abbiamo fatto più progressi in 18 mesi che negli ultimi anni, e sarà un progetto positivo non solo per il Milan, ma anche per la città, l’Italia e l’intera Serie A: fonderò una compagnia che costruirà il nostro stadio, e poi stadi per tutte le altre squadre italiane. Perché da un lato voglio vincere lo Scudetto, dall'altro voglio che anche tutta la Serie A migliori in termini di competitività".