Ferguson a Sky Sport: "Amo Bologna, ma se chiama una big..."

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Filippo Benincampi

Dal passato in Scozia, al presente in Italia: Lewis Ferguson si racconta nello speciale 'In love with Bologna', in onda su Sky Sport. "Amo questa città, questo club e i tifosi sono fantastici. Qui mi sento a casa, ma se una big dovesse bussare alla porta non posso dire che la lascerò chiusa..."

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"Amo questa città, questo club. I tifosi sono incredibili, sempre con noi. Adesso mi sento a casa": inizia così l'intervista a Lewis Ferguson di Filippo Benincampi per Sky Sport. "In love with Bologna" è lo speciale realizzato alla Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, dove il 24enne parla di vita, calcio, cultura italiana e scozzese, senza dimenticare Germania-Scozia, partita che inaugurerà Euro 2024

C’è qualcosa della vita italiana che ti ha sorpreso? Che in Scozia non facevi e che qui è nuovo?

Qualcosa di piccolo: adesso bevo caffè, in Scozia non lo bevevo mai.

 

Passando allo scozzese, vieni da un paese in cui ti capita tante volte in una stagione di giocare in stadi come Ibrox, Celtic Park. Atmosfere incredibili, forse inarrivabili. Ma in pochi possono dire: “Ho fatto il mio debutto in Serie A a San Siro. Come è stato?

Sì, è stato fantastico. Anche se abbiamo perso, è stato un momento speciale per me. Debuttare in uno stadio così iconico è stato incredibile e da quella esperienza ho capito che ne avrei volute tante di più. Lì inizia la mia storia d’amore con il Bologna. 

Con Thiago Motta è stato amore a prima vista o avete avuto bisogno di un po’ di tempo per far scattare la scintilla e trovare la giusta armonia in gruppo?

Sai, quando è arrivato è stato un grande cambiamento per ognuno di noi. Ha subito condiviso chiaramente le sue idee, il suo modo di giocare, la sua visione di calcio, come voleva che fossimo. Ci siamo presi sin da subito e credo che tu lo possa vedere non solo dai risultati, ma dalle prestazioni, dal modo in cui corriamo per lui, dal modo in cui difendiamo tutti insieme. Ci alleniamo ad altissima intensità. Tutto questo è grazie a lui.

Bologna, Lewis Ferguson

Come è avvenuto il momento in cui sei stato scelto capitano del Bologna? È venuto da te a dirti: “Lewis da ora in poi rappresenterai il club in campo e fuori” oppure lo ha annunciato davanti ai tuoi compagni di squadra?

Sì, lo ha fatto davanti a tutti. Non me lo aspettavo minimamente. Dovevamo giocare contro l’Empoli. E prima del riscaldamento ha riunito tutti, ha fatto il meeting e ha detto: “Lewis sarà il capitano oggi”. Posso dirti che mi godo questo ruolo, mi piace questa responsabilità ed essere un leader. La fascia è speciale per me. 

Di Zirkzee che mi dici? È come lo vediamo, ingiocabile a volte, o in allenamento intravedi addirittura la possibilità che possa ulteriormente alzare il suo livello?

Certo che può migliorare. Finora è stato incredibile. Poi è grosso. Se non mi sbaglio è alto un metro e 93. Dunque, è un giocatore forte, molto fisico. Ma è fortissimo con la palla tra i piedi, un top player. Deve essere un incubo per i difensori marcarlo. 

Se avessi detto a qualsiasi tifoso del Bologna all’inizio della stagione che avreste lottato per la Champions League sarebbero rimasti scioccati. Ma ora è quasi quel momento dell’anno in cui si può capire cosa succederà. Ci credete fermamente a questa Champions League? Credete che possiate fare la storia del club e della città?

Certo che ci crediamo. Se non ci credessimo, non ci sarebbe alcun senso. Sappiamo che ora stiamo giocando bene, ma è fondamentale tenere i piedi saldi a terra. I sogni di Champions o Europa League sono per i tifosi. Noi vogliamo solo renderli orgogliosi ogni volta che mettiamo piede in campo. E poi ti dico onestamente, noi non ne parliamo nello spogliatoio. Siamo tutti molto rilassati. Pensiamo solo a stare bene insieme. 

Bologna, Ferguson e Zirkzee

Però lo sai che noi italiani siamo un po’ superstiziosi, però tu hai parlato esplicitamente di “Champions League” o “Europa League”, il tuo essere scozzese può aiutare l’italiano ad essere un po’ meno superstizioso e più “believer”?

Sì, però devo ammettere che ho dei piccoli riti scaramantici. Molto piccoli, cose che faccio prima delle partite.

Ce lo puoi dire o preferisci tenerli segreti?

Sì. Non è niente di grande. Il modo in cui mi preparo per una partita. Nel riscaldamento devo fare gli stessi esercizi con un preciso ordine. Lo faccio ogni giorno, prima di ogni allenamento. Credo che il motivo sia mettere la mia mente a proprio agio.

 

Qualcuno lo chiama pensiero magico

Sì, credo sia solo una questione mentale. Dopo che ho fatto questi esercizi, la mia mente mi dice: “Sei pronto per dare il meglio”. 

Sono stato piuttosto soft con le domande finora, ma la prossima è un po’ scivolosa. Se in estate un club molto, molto grande dovesse bussare alla tua porta, cosa fai? Apri la porta, guardi per curiosità dallo spioncino chi ha bussato o lasci la porta chiusa?

Penso, onestamente, che bisogna sempre essere aperti mentalmente per tutto nella vita. Non ci penso troppo, anche perché già quando ero in Scozia all’Aberdeen ero abituato ad essere accostato ad altri club, che fossero in Inghilterra o in Scozia. Quindi è una situazione che è diventata familiare per me, che ho imparato a gestire. Devo essere aperto a tutte le opportunità che mi possono capitare, chiaramente, come ogni calciatore, fa parte del lavoro essere aperti al cambiamento, ma per me l’unica cosa che conta ora è il presente. 

Parliamo della Scozia. Lo sai che ogni volo dalla Scozia alla Germania nel mese di giugno è esaurito?

Non sono sorpreso…

 

Giocherete contro la Germania nella gara inaugurale di Euro 2024. Hai già immaginato quel momento? Sentite ancora più responsabilità sapendo quante persone vi seguiranno per sostenervi?

Credo che essere coinvolti in questa esperienza sia una sensazione meravigliosa. Sai, io personalmente ho visto la Scozia in un grande torneo solo una volta in vita mia, a Euro 2020. Questa Scozia credo sia una delle più forti di sempre e farne parte è bellissimo. Tutto il paese è eccitato perché i nostri risultati recenti hanno superato le aspettative. Quindi andremo lì per fare qualcosa di importante. 

Scozia, Lewis Ferguson

Giocherai gli Europei in estate, grande momento. Ma tutto è iniziato qui, il 2 agosto 2018. Non ci crederai, ma io ero lì, a Turf Moor. La partita è Burnley vs. Aberdeen. Che è successo?

Ho ricordi bellissimi di quella partita. Siamo stati eliminati, è vero, ma la prestazione ottima. Lì ho segnato il mio primo gol da professionista.

Come lo hai segnato?

Con una bella rovesciata. Sì, una rovesciata pazzesca. Ancora oggi è il mio gol preferito. Sai cosa mi fa ridere? Che ieri ero al telefono con la mia fidanzata, lei stava mettendo un po’ di ordine in casa, ha trovato il biglietto di questa partita e ci abbiamo scherzato su. A volte, guardo tutti i miei gol. E questo resta il migliore, li batte tutti. 

Sai, i tifosi del Bologna sono un po’ arrugginiti con i viaggi in Europa. Quindi, adesso per fargli riprendere il ritmo, diventi il miglior agente di viaggio di Bologna e convinci la tua gente a fare un viaggio in Scozia consigliando tre posti bellissimi e imperdibili. Vai!

Glasgow, la mia città natale. Poi Edimburgo, la capitale, bellissima. Chiaramente devo menzionare Aberdeen, più a nord. Ma sai ci sono posti meravigliosi in Scozia. Le Highlands, con Loch Lomond. Alcune isole come quella di Skye o Lewis. Posti bellissimi, diversi dall’Italia. Ma se qualcuno è attratto dalla Scozia, deve assolutamente andare a vedere com’è perché sono sicuro che sarà entusiasmante. 

Devono però imparare alcune cose basilari della Scozia, come Loch Lomond, che non è solo un lago meraviglioso, ma anche una canzone popolare bellissima. A noi italiani piace cantare. Conosci chiaramente la canzone?

Sì, la conosco ma non la canterò adesso (ride n.d.r.).

Bologna, Lewis Ferguson speciale