Lazio-Juve, buona la prima per Tudor: tutte le novità della nuova gestione
l'analisiLa vittoria contro la sua ex Juventus ha mostrato subito le nuove armi della Lazio di Tudor, che con una nuova difesa e alcune decisioni importanti ha ridato smalto ai biancocelesti, conquistando subito un posto nel cuore dei tifosi
Ci sperava, certo. Ma forse neanche lui si aspettava un esordio così. La vittoria arrivata all’ultimo assalto - suona strano - alla fine è quasi un dettaglio. Perché la prima Lazio di Tudor è stata più di una vittoria allo scadere. È stata una verifica soddisfacente su un processo di trasformazione tattica possibile anche in non troppo tempo. Tutto all’insegna dell’alta intensità. Ecco la parola chiave: squadra aggressiva, di corsa, efficace nella "riaggressione". Nuova energia. Si attacca in 7 e non è un caso che il gol vittoria lo abbia segnato un ex terzino. L’efficacia della terapia d’urto di Tudor andrà valutata nel medio periodo, perché la prima non può rappresentare già una sentenza. Ma la squadra ha riposto bene al cambiamento.
La novità della difesa a 3 e... mezzo
La novità principale è stata ovviamente la difesa a 3 e mezzo col rilancio di Casale e l’affidabilità di Gila anche da terzino in una linea che tornava a quattro in fase di non possesso. Kamada riscoperto davanti alla difesa, Zaccagni a tutta fascia - unico cambiamento che non ha convinto appieno - e Felipe Anderson che può ricoprire ogni ruolo offensivo.
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Nessuno ha il posto garantito
Il taglio col passato è stato netto, anche a livello di scelte. Fuori alla prima Immobile e Luis Alberto, capitano e vice, più Guendouzi, l’insostituibile di Sarri. Nessuna bocciatura, ma il segnale è chiaro: nessuno ha il posto garantito. La società ha puntato su Tudor anche per questo. Decisioni coraggiose; la capacità di gestire i delicati equilibri dello spogliatoio sarà la vera chiave di volta per capire se la sua esperienza in biancoceleste sarà un successo.