Milan, Leao tra conferma e addio: sarà un'estate calda

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Peppe Di Stefano

Peppe Di Stefano

Nell'ultimo periodo, il portoghese è stato accusato dal popolo rossonero di essere indolente e discontinuo. In realtà il Milan spesso dipende da lui. Fare a meno, in una estate così delicata, del giocatore più forte e decisivo in rosa, sarebbe forse un rischio troppo grande

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Rafa Leao sì. Rafa Leao no. Oltre al dubbio su chi sarà il prossimo allenatore del Milan e chi il nuovo numero nove, ecco l’altro grande interrogativo di queste settimane che tormenta il mondo rossonero. Da una parte il suo indiscutibile ed indisciplinato talento. Dall’altra i fischi sempre più frequenti di San Siro. In mezzo un contratto rinnovato poco meno di 12 mesi fa, fino al 30 giugno 2028, a cifre super e per ingaggio (vicino ai sei l’anno+bonus) e per clausola rescissoria (superiore a 150). 

La progressione di Leao

Il bilancio del portoghese al Milan

I primi mesi del 2024 era stati perfetti, per lui e per il Milan. Gol, assist e ottimi risultati. Gli ultimi 30 giorni un disastro, tale da mettere in dubbio - nella testa del popolo rossonero -  le immense capacità del portoghese. Accusato di essere indolente e discontinuo. In realtà il Milan spesso dipende da lui. Che se si accende e si esalta, accende ed esalta il Milan. Che se si adombra e si ridimensiona, finisce con ridimensionare il Milan. Fare a meno, in una estate così delicata del giocatore più forte e decisivo in rosa, sarebbe forse un rischio troppo grande. Anche a costo di dire no ad offerte shock, ancora comunque non pervenute. E se i 5 anni in rossonero di Rafa hanno disegnato una lenta ma costante crescita e nei gol e nel valore economico, è facile pensare che Leao abbia ancora margine prima di completare il suo processo di maturazione. L’estate si preannuncia calda e lunga. Tra europei e voci sul futuro. Toccherà a Rafa e al Milan, rispondere sul campo e sul mercato. Per un futuro con più sorrisi e meno rischi e fischi.