Inter, Pavard: "Ero interista già sull'aereo per Milano. Inzaghi? Spero resti a lungo"

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Il francese ha rilasciato un’intervista a ‘La Repubblica’: "Non ci poniamo limiti. Dobbiamo restare campioni d’Italia, pur sapendo che è molto difficile ripetersi". Poi, sul suo arrivo all’Inter: "Cercavo una nuova avventura, dopo sette stagioni in Germania. Volevo solo l’Inter, che mi seguiva da tempo. Mi sentivo già interista sull’aereo per Milano". E su Inzaghi: "Non sottovaluta niente. All’inizio lo guardavo con stupore, poi l’ho capito"

INTER, LO SPECIALE SCUDETTO

"Non ci poniamo limiti". Benjamin Pavard parla così a seguito della vittoria dello scudetto. Il difensore dell’Inter, in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’, ha fatto il punto sulla prima annata della sua squadra da quando è approdato a Milano: "Dobbiamo restare campioni d’Italia, pur sapendo che è molto difficile ripetersi. In Italia negli ultimi anni il vincitore del campionato è cambiato spesso. Ma siamo sulla buona strada. E abbiamo tifosi fantastici, a San Siro e in trasferta". Arrivato nella scorsa sessione estiva di calciomercato, il francese aveva già capito che l’Inter sarebbe stata la giusta scelta: "Ero in aereo, venendo a Milano, chiacchierando con un amico. Avevo forzato per lasciare Monaco. Volevo solo l’Inter, che mi seguiva da tempo. Mi sentivo già interista". 

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"L'Inter? La sceglievo già alla Playstation"

Che ci fosse l’Inter nella vita di Pavard forse era destino: "La sceglievo sempre alla Playstation perché era davvero forte. Mi ricordo i tiri di Adriano". Ci giocava ovviamente nel suo paese, nel quale all'ingresso c’è scritto 'città di Benjamin Pavard': "Mi fa piacere. I miei ci passano davanti ogni giorno tornando dal lavoro e ne sono fieri. Quel cartello è una ricompensa. Vengono ripagati dei sacrifici che hanno fatto per me. Ho lasciato casa a dieci anni per giocare a calcio. Sono figlio unico, è stata dura per loro. E sono la mia ispirazione. Papà per la forza mentale, mamma per la calma".

"Inzaghi mi ha colpito. Non sottovaluta niente"

Pavard è approdato in Italia dopo 7 stagioni in Germania. Serviva cambiare e la sua grande voglia era quella di conoscere meglio la Serie A: "Avevo vinto tutto – ha spiegato. A 27 anni era arrivato il momento di cambiare. Cercavo una nuova avventura. Volevo conoscere l’Italia e vivere la passione della Serie A. Poi c’è la tattica. A Monaco giocavo terzino, qui sono centrale, il ruolo che preferisco". Ruolo che Inzaghi ha scelto per lui: "Ci lascia molta libertà ed è bellissimo. Avevo già giocato in difese a tre, ma si trattava soprattutto di coprire. Qui è un continuo dai e vai. Possiamo salire, creare spazio, dialogare con il regista. Mi ha sempre colpito la sua attenzione ai dettagli. Non sottovaluta niente. E la sua mentalità è condivisa da tutti alla Pinetina. All’inizio lo guardavo con stupore, non avevo mai visto niente del genere. Poi ho capito. Anche dopo la vittoria dello scudetto, ci ha detto che è importante vincere le gare che restano".

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"Sogno il mio primo gol nel derby"

Dopo la prima annata con l’Inter, Pavard ha realizzato 3 assist ma ancora 0 gol. Eppure, sogna la sua prima rete "nel derby, ovviamente. Ma sarebbe bello anche contro la Juve". Anche se contro il Milan dei suoi connazionali Maignan, Theo e Giroud è arrivato lo scudetto: "Prima della partita col Milan li avevo stuzzicati, dicendo loro che saremmo diventati campioni proprio contro di loro. Siamo amici, ma il derby è il derby e non si fanno sconti. In campo con Theo ci siamo affrontati, scontrati, anche spinti". Infine, su Lautaro: "E’ una super persona, un vero leader e un grandissimo giocatore. Spero rimanga con noi a lungo".