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Milan, Leao: "Ho cercato di portare Cancelo al Milan"

il retroscena

Lo rivela il numero 10 rossonero in un'intervista a Fabrizio Romano per Sport.xyz: "Gli piace il Milan e così gli ho detto di venire, ma sarebbe stato difficile perché era al Manchester City". Tra i temi affrontati, anche i consigli ricevuti da Ibra: "Mi ha aiutato nella mentalità e nella concentrazione"

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Rafa Leao ha rivelato di aver cercato di convincere un suo connazionale a trasferirsi al Milan. Si tratta di Joao Cancelo, attualmente in forza al Barcellona: "Ero in nazionale e stavo parlando con lui. Ha giocato per l'Inter e mi diceva che gli piace il Milan e che quando giocava i derby allo stadio sentiva il tifo. Quando era piccolo gli piaceva molto come squadra", racconta il numero 10 rossonero in un'intervista di Fabrizio Romano per Sport.xyz. "Allora gli ho detto di venire, ma mi ha risposto che sarebbe stato difficile perché era al Manchester City. Sarebbe stato perfetto: la nuova era al Milan si basa su giocatori giovani con grande talento e lui è nel mezzo". 

"Ibra mi ha aiutato su mentalità e concentrazione"

La presenza di Zlatan Ibrahimovic, prima come compagno di squadra e poi all'interno della società, ha giovato a tutto il club. Leao compreso: "Mi ha aiutato ad essere più concentrato davanti alla porta, a tirare bene", svela, "Mi ha aiutato su mentalità e concentrazione: sapeva che se fossi stato concentato durante la partita avrei fatto un'enorme differenza". E durante le partite: "Qualche volte ero nervoso, ma lui no e non smetteva di dirmi di rimanere concentrato, di continuare e che il gol sarebbe arrivato". Conclude: "Quando hai un compagno come lui che ti dice cose del genere ti fa sentire a tuo agio".

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"Devo migliorare nella finalizzazione"

Il processo di crescita di Leao non è ancora finito; ne è consapevole e sta lavorando per migliorare sotto molti aspetti, come la finalizzazione: "Mi sento un attaccante, uno che deve finalizzare: in quei momenti devi rimanere freddo e concentrato. Devo migliorare".

"Il Milan ha tutto: storia, stadio, tifosi, passione"

In conclusione, parla del Milan: "Ha tutto. Stadio, tifosi, passione, la città. Tutto, tante cose. Quando sono arrivato le mie prime partite non sono state all’altezza delle mie qualità. Ho sentito comunque il supporto. All’inizio l’allenatore [ndr. Giampaolo] non mi faceva giocare, per me era difficile. Ma sapevo che arrivando al Milan c’erano tanti buoni giocatori. Ero giovane, pensavo comunque a rimanere concentrato, migliorare e imparare ogni giorno, aspettando per la mia occasione. Nella mia testa pensavo che sapessero cosa potessi fare, ma dovevo fare ancora di più perché il Milan è un club storico, hanno vinto un sacco di Champions e hanno avuto un sacco di giocatori leggendari. Dovevo dimostrare di non avere solo talento, ma anche di poter giocare con passione".