Zirkzee: "La mia testa è solo a Bologna. Sarebbe bello giocare la Champions"
l'intervistaL'attaccante olandese ha parlato al 'Corriere di Bologna': "Farò quel che è il meglio per il club ma è sempre il cuore a guidarmi. Sarebbe bello giocare la Champions dopo averla conquistata sul campo. A Motta voglio dire solo grazie: è stato lui a far iniziare tutto"
"In questo momento la mia testa è solo a Bologna". Parola di Joshua Zirkzee che, in un'intervista rilasciata al 'Corriere di Bologna', ha parlato anche del suo futuro. "Voglio recuperare dall’infortunio, farmi delle belle vacanze negli States con i miei amici di infanzia e poi vedremo cosa succederà. Se potessi scegliere? Sceglierei il meglio per il club. Farò solo quello che ha senso per il mio cuore. È chiaro che per me sarebbe bellissimo difendere questo traguardo raggiunto insieme. Quello che abbiamo vissuto in piazza Maggiore è stato indimenticabile".
"Champions? Nessuno credeva così in fretta"
L'olandese ha parlato poi del traguardo della Champions League: "Sono arrivato qui lasciando il Bayern Monaco. Ero entusiasta di venire al Bologna perché volevo giocare. Il campionato era di alto livello, mi volevo misurare. Il club aveva già una visione ben chiara di cosa voleva fare: competere per entrare in Europa. Nessuno però avrebbe mai potuto pensare che questa stagione potesse andare così. C’era l’idea di poter entrare in Europa, ma passo dopo passo, non direttamente in Champions. A un certo punto della stagione però ci siamo detti: "Chi se ne frega, andiamo in Champions. Se dobbiamo conquistarci l’Europa prendiamoci il premio più grosso". La direzione del club è sempre stata quella, ma onestamente nessuno si aspetta di arrivarci così in fretta".
"A Motta dico grazie, è partito tutto da lui"
Sul rapporto con Thiago Motta: "Non ho avuto un colloquio personale con lui. Io e lui non parliamo tanto, quando lo faceva era soprattutto per tenermi sulla corda, sul pezzo. Quando è stata certa la qualificazione in Europa, ha fatto un discorso a tutti: “Bene adesso siamo qualificati, ma voi che volete fare?”. E io gli ho risposto: “Meritiamo di andare in Champions League”. A quel punto siamo entrati come in un tunnel. Non ci ha voluto mettere addosso molta pressione, ma ci ha spiegato quel che dovevamo fare e quali partite dovevamo vincere: all’Olimpico con la Roma e a Napoli. Ha sempre dato a noi giocatori i meriti, ma tutto quello che abbiamo fatto è partito prima da lui".
"In nazionale avrò la mia opportunità"
In questa stagione l’unico neo personale è la mancata convocazione agli Europei con l’Olanda. "Sono convinto che senza l’infortunio di marzo contro l’Inter me la sarei potuta giocare. Non sono riuscito a rispondere alla convocazione, se avessi potuto farlo magari l’allenatore mi avrebbe richiamato e oggi non sarei fuori dagli Europei. È una mia sensazione, non ne ho la certezza, ma il calcio è così. Avrò la mia opportunità".