Ranieri: "Il Cagliari non mi ha fatto dormire la notte. Italia? Mi fido di Spalletti"
L'INTERVISTAL’allenatore, reduce dalla salvezza con i sardi, ha parlato al Festival della Serie A a Parma. Sulla Nazionale nessun dubbio: "Girone complicato, però mi fido di Spalletti". E sull’ultima stagione: "Tante partite memorabili, ma quelle che non mi hanno fatto dormire di notte sono state quelle del Cagliari. Non le cambierei con nulla"
Anche Claudio Ranieri tra gli ospiti del Festival della Serie A di Parma. L’allenatore, che ha detto addio ai club lasciando però aperta una porta a una possibile nazionale, ha commentato così l’impegno che attende gli azzurri a Euro24, inseriti nel girone con Albania, Croazia e Spagna: “Girone duro, non sarà facile ma confido molto in Spalletti. Dobbiamo lasciarlo lavorare con tranquillità, la stampa soprattutto non deve chiedere l’impossibile. Non si può far quadrare i conti subito, sta mettendo del seme nel terreno dei giocatori e mi auguro che possa far bene. Magari non in questo Europeo, ma guardando al futuro avrà ragione lui”.
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"Mi sono divertito tantissimo. E Bocelli mi disse che..."
Una carriera lunghissima, iniziata nel 1986 alla guida della Vigor Lamezia e chiusa (almeno per ora) con la salvezza del Cagliari: “Se avessi avuto qualche buon agente, un parente che mi desse una mano, avrei anche potuto fare anche qualcosa in più. Mi sono sempre adattato alle diverse realtà, l'allenatore che non ha possibilità di scegliere deve farlo con tutto. In alcune squadre non ho potuto scegliere, quello c'era e con quello dovevi lavorare, rendendo al massimo. Prima di tutto mi sono divertito, moltissimo: per esempio non sapevo lo spagnolo, l'inglese, il francese, ho dovuto impararli". Nel 2016 il successo in Premier con il Leicester: “Ero arrivato lì con una squadra che si era salvata nell'ultimo mese. Mi studiai tutta la rosa, avevo tanta voglia di tornare in Inghilterra, e cambiai diverse cose, per esempio il modulo, dal 3-5-2 al 4-4-2. Strada facendo riuscii a inserire giocatori che erano entrati in forma, anche Kanté. Bocelli mi chiamò prima di Pasqua, mi disse che stavamo facendo una cosa eccezionale e che voleva venire a cantare da noi. Al Leicester abbiamo vinto contro super potenze, ma Cagliari resta nel mio cuore e quell’impresa non la cambio con nulla”.
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"A Cagliari giocatori magnifici. Non ho finto le dimissioni"
Una stagione con alti e bassi quella appena chiusa: "Avevo dei giocatori magnifici, non ho mai dovuto rimproverarli in allenamento perché andavano a tremila all'ora. Ma in partita non rendevano, forse erano convinti che per il solo fatto che ci fossi io in panchina si sarebbero salvati. Dopo la sconfitta con la Lazio ho detto ai collaboratori che me ne sarei andato. Ho parlato coi giocatori, ho detto loro che avrebbero avuto bisogno di un elettroshock. In due, tre e altri si sono alzati e mi hanno detto di rimanere. Non era una mossa preordinata, io non so fingere".