Giroud: "Milan, credi nello scudetto. Ibra deve avere carta bianca"

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L'attaccante si è concentrato alla Gazzetta dello Sport sul momento del Milan: "Maignan, Theo e Leao possono guidare la squadra a un altro scudetto. E poi il derby dà la spinta...". Ibrahimovic: "Conosce molto bene il calcio e il club soprattutto. Deve avere carta bianca"

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Ha lasciato l'Italia per sbarcare in MLS, ma non ha perso di vista o dimenticato il Milan. La squadra con cui ha conquistato lo scudetto del 2022, contribuendo con alcune reti decisive come quelle contro l'Inter. Proprio il derby di Milano ha riunito Olivier Giroud ai rossoneri, che hanno festeggiato insieme la vittoria. "Se ho visto la partita? Come avrei potuto perderla? Ho fatto una videochiamata nello spogliatoio, è stato bellissimo", ha spiegato il francese alla Gazzetta dello Sport. "A Los Angeles sono felice, ho trovato una bella struttura, in MLS senti di essere parte di un movimento in crescita. Ma il calcio italiano, il Milan, l'atmosfera unica di San Siro, il calore dei tifosi, Milanello e tutta la gente che ci lavora... Impossibile dimenticare. Ho lasciato una famiglia".

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"Vedo punti di contatto col mio scudetto"

Dopo la vittoria contro l'Inter, il Milan è riuscito a battere anche il Lecce portandosi nei piani alti della classifica. "C'è tantissima qualità e non manca l'esperienza", ha continuato Giroud, "Maignan, Theo e Leao giocano da anni ad altissimo livello. Sono molto più maturi di quando ero arrivato e possono guidare la squadra a un altro titolo. E poi il derby dà la spinta... Il Milan deve credere allo scudetto perché la società ha fatto un grande mercato. E chi c'era è partito alla grande, come Pulisic. Tra un mese capiremo meglio: se il Milan sarà ancora tra le prime e la classifica resterà corta, vedo punti di contatto con il mio scudetto".

"Leao è un leader tecnico, per il carisma c'è Maignan"

Giroud ha parlato anche di Ibrahimovic: "Conosce molto bene il calcio e il Milan soprattutto. Se scegli Zlatan, come ha fatto RedBird, devi fidarti. Ibra deve avere carta bianca". Su Leao: "Rafa è un leader tecnico, trascina sul campo, come Theo. Occorre capire una cosa: ognuno ha la sua personalità, non si può forzare il carattere di un ragazzo aspettandosi carisma a tutti i costi, per quello c'è Maignan. Quando ho giocato a Dallas un tifoso mi ha chiesto se Leao vale Henry. Ho risposto che non si può paragonare un campione che ha fatto tutta la carriera a un ragazzo che ha solo 25 anni. Rafa ha tutto, la cosa più difficile è essere al 100% del potenziale tutte le settimane. Dipende da lui, da quanto è esigente con sé stesso. La paternità lo aiuterà a crescere".