Figc, Assemblea Federale per discutere lo Statuto: approvata la riforma Gravina
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Si è tenuta questa mattina all'Hotel Hilton di Fiumicino l'Assemblea straordinaria per la modifica dello statuto della Figc, chiamato a recepire le indicazioni del cosiddetto emendamento Mulè in cui "le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un'equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo"
Quello che devi sapere
Approvata la "riforma Gravina"
L'assemblea straordinaria della Figc ha approvato le modifiche allo Statuto federale presentate dal presidente, Gabriele Gravina. I delegati hanno votato esprimendosi sulle modifiche proposte articolo per articolo, tutte approvate ad ampia maggioranza. I voti a favore, infatti, sono stati 376,35, pari a circa l'80%, i contrari 29,33 e gli astenuti 46,40. Gli accreditati all'assemblea erano 253 (283 gli aventi diritto), pari a 461,69 voti (516): nessun parere favorevole dai club di Serie A, con 8 voti contrari e 12 astenuti. Sono state dichiarate inammissibili tutte le proposte di modifica allo Statuto avanzate dalla Lega serie A, in quanto superate dall'approvazione delle modifiche proposte dal presidente federale.
Cosa chiedeva l'emendamento
Maggiore rappresentanza in Consiglio federale a chi porta più contribuiti economici. Questo, in breve, la 'richiesta' dell'emendamento Mulè, con più potere rappresentativo, dunque, per i club di Serie A e professionistici a discapito di quelli dilettanti. Il presidente Gravina ha puntato su una soluzione più moderata, spaccando la Serie A con una maggioranza che si è astenuta.
In cosa consiste la riforma
Questo prevede la proposta avanzata e approvata dal presidente della Figc, Gravina:
- la Serie A sale dal 12% di rappresentanza al 18%, con quattro consiglieri federali invece dei 3 fin qui vigenti;
- la Serie B sale dal 5% a 6%, e guadagna anche un consigliere
- la Lega Pro scende dal 17% al 12%, perdendo un consigliere.
- gli arbitri (finora al 2%) escono dall’organo politico con l’obiettivo di una maggiore indipendenza
- in questo modo le leghe professioniste salgono al 36% di rappresentanza e supera il 34% dei dilettanti, anche se non arriva al 51% auspicato dall'emendamento
- riconoscimento ad ogni Lega della piena autonomia nella organizzazione delle proprie competizioni: rientra in questa autonomia organizzativa, la formazione delle classifiche e dunque la scelta della classifica avulsa in luogo degli spareggi o eventuali playoff-playout da disputarsi all’interno della stessa categoria. Resta una prerogativa del Consiglio Federale il compito di deliberare sull’ordinamento dei campionati, d’intesa con le Leghe interessate e sentite le componenti tecniche
- riconoscimento in capo alla Lega di A della cosiddetta “intesa forte” relativamente a tutte le norme che la riguardano: dunque, la Federazione non potrà adottare alcuna delibera riferita alla Lega di A senza l’assenso della stessa Lega. Con riferimento invece alle delibere annuali obbligatorie, si introduce un meccanismo di salvaguardia per effetto del quale si chiarisce che, in caso di mancata intesa, rimane in vigore la formulazione già approvata per la stagione precedente.
Gravina: "Negli ultimi mesi bersaglio di infamie e dossieraggi"
"Una proposta di riforma che intende proprio rinnovare quel patto federativo, basato sul rispetto e sulla responsabilità - ha detto in Assemblea il presidente Figc -. Vorrei partire dal rispetto che deve animare la discussione interna al nostro mondo, all’interno delle componenti e tra le stesse componenti e la Federazione (...). Nelle ultime settimane, se non addirittura negli ultimi mesi, purtroppo ciò non è avvenuto, dobbiamo essere onesti. Abbiamo assistito a riunioni (ufficiali e non) nelle quali il linguaggio, se non addirittura i concetti espressi, non si sono ispirati ad alcun tipo di fair play. È avvenuto di peggio: un avversario in campo, seppure in quello della politica federale, è diventato bersaglio di infamie e dossieraggi. Abbiamo apprezzato molto l’attenzione di chi si è interessato alle richieste della Lega di A legate a esercizi matematici di un punto in più o meno di rappresentanza, ma avremmo apprezzato ancora di più se l’esercizio di tale tenacia fosse stato finalizzato a riconoscere finalmente le vere esigenze del calcio italiano, che da più tempo mi impegno a rivendicare: Tax Credit, percentuale sulle scommesse da investire in vivai e impianti, sponsorizzazioni da Betting, pieno adeguamento della legislazione sull’apprendistato e semplificazione burocratica per la realizzazione e ammodernamento delle infrastrutture. Sono queste le problematiche da affrontare con urgenza e che il mondo della politica deve contribuire a risolvere".
Gravina: "Alla Lega A più autonomia della Premier"
"La proposta di modifica statutaria, come delineata con “autonomia organizzativa” e riconoscimento del “diritto di intesa”, attribuisce alla Lega di A un’autonomia ben maggiore rispetto a quella individuata nel più volte richiamato “modello Premier League” - ha aggiunto Gravina -. Infatti in Inghilterra la Federazione ha il “diritto di veto” anche sull’elezione degli organi direttivi della Lega e questi ultimi devono essere totalmente indipendenti". E ancora: "La Lega Pro, che si sacrifica in un’ottica di sistema, di certo continuerà ad essere un riferimento nella crescita dei giovani, penso ad esempio al cosiddetto “progetto Zola”, ed in tal senso troverà pieno sostegno nelle politiche federali".
Casini: "Bicchiere mezzo vuoto, speriamo sia l'inizio"
"Speriamo sia solo l'inizio di un nuovo percorso con la Serie A che conta un po' di più, ma non è abbastanza - è stato il commento di Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A -. Vediamolo comunque come un bicchiere mezzo vuoto. È un'occasione mancata perché con le proposte migliorative della Lega si sarebbe raggiunto un maggiore equilibrio. C'è stata compattezza perché nessun club ha votato a favore. Le società erano state lasciate libere di astenersi, l'importante era mantenere una posizione non a favore". Il ricorso in via cautelativa, intanto, è stato depositato. Presenti, tra gli altri, Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter e consigliere federale della Lega, Claudio Lotito, presidente della Lazio, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, Umberto Calcagno, presidente dell'associazione calciatori, Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta e Gianluca Ferrero, presidente della Juventus.
Le richieste della Lega Serie A
Casini aveva parlato anche nel corso dell'Assemblea: "Le nostre richieste sono maggiore autonomia e una rappresentanza piu equa e corrispondente al peso economico della Serie A negli organi federali - erano state le sue parole -. La Lega Serie A ritiene che il regolamento non corrisponda ai pesi. Abbiamo presentato una proposta di modifica dello statuto partendo dalla proposta del presidente federale: la ricalca all'80%. Nella proposta federale c'è una formulazione che parla di questioni che riguardano 'esclusivamente' la Serie A. Il rischio è che sia sufficiente che il consiglio Figc approvi una norma che riguardi le tre leghe professionistiche per non poter esercitare il potere di intesa. Noi chiediamo che si tolga il termine 'esclusivamente'. (...) Nei documenti presentati si è sempre parlato di una quota, per la Serie A, al 20% con 5 consiglieri: nella proposta c'è invece il 18% e 4 consiglieri. Ecco perché la Serie A non ha ritenuto sufficiente la proposta". E sul diritto d'intesa: "Presuppone uno status riconosciuto alle Serie A, giusto rispetto al ruolo che ha e al peso che rappresenta. Si immaginava che in caso di mancata intesa si potesse andare alla giunta del Coni, organo terzo. La formulazione a cui si è giunti costituisce invece un veto incrociato in cui la Serie A non può subire decisioni sulle cose che la riguardano, ma allo stesso tempo, se su una proposta non c'è il voto favorevole degli altri, non c'è nessun cambiamento".
La posizione della serie B
Il presidente della Lega Serie B Mauro Balata sì è così espresso dinanzi all'Assemblea: "Non sono intervenuto prima perché abbiamo valutato di non fare osservazioni rispetto alla proposta federale, approviamo con favore l’arrivo del secondo consigliere di B in consiglio Federale. Ci siamo molto concentrati sulla valorizzazione dei giovani. Lo abbiamo fatto con grandi sacrifici delle società che saluto e ringrazio, abbiamo spostato tutte le risorse disponibili del minutaggio verso i giovani italiani dando un grande contributo anche alle altre leghe. I giovani che scendono in Lega Pro ricevono un contributo importante a livello di pagamento degli stipendi, abbiamo dato anche un contributo importante verso la Serie A. Sono cresciuti i nostri introiti, ma non stiamo vivendo un momento positivo come calcio italiano".
Marani: "Apertura da parte della Lega Pro"
"Troppi personalismi, individualismi, troppe crociate hanno portato a sprofondare il calcio in un punto penoso - ha detto il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, nel corso dell'Assemblea federale -. Oggi il calcio italiano ha troppo risentimento e paura del futuro. Serve rispetto di ciascuno e nessuno deve pensare a salvarsi a discapito dell'altro. La Lega Pro ha dato la sua apertura alla battaglia del calcio italiano e riconosce alla Serie A di essere il motore del movimento e per questo abbiamo deciso di rinunciare a un nostro consigliere per loro. Siamo la componente che ha deciso e accettato di dare il contributo maggiore per la rivisitazione del nuovo assetto federale, è stata una decisione sofferta ma maturata per aiutare a uscire tutti da una logica sbagliata e portata a vedere solo al proprio".
Abete: "LND ha quota più bassa d'Europa, non rinunciamo a nulla"
Voto a favore è arrivato anche dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete: "Noi, insieme a Serie B e C, abbiamo rinunciato all'intesa proprio per lasciarla alla Serie A e riconoscerle quel ruolo di guida - ha spiegato -. I professionisti in Inghilterra hanno il 13,9 % di voti assembleari e 2 consiglieri su 10, mentre la Spagna ha il 14,4 % riservato al professionismo, eppure tutto questo non ha impedito a questi due Paesi di raggiungere importanti obiettivi. Come LND abbiamo il 34% che è la quota più bassa in tutte le grandi federazioni sportive in Europa, per questo non siamo disposti a rinunciare neanche allo 0,1%".
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