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I fratelli Esposito inaugurano un nuovo campo a Castellammare di Stabia

castellammare

Francesco Modugno

Salvatore, Sebastiano e Pio Esposito hanno inaugurato il nuovo campo d'erba sintetica a Castellammare di Stabia, quartiere Cicerone, a cinque minuti dallo stadio Menti, la casa della Juve Stabia. Nel rione dove sono cresciuti e dove hanno mosso i primi passi da calciatori sono tornati a festeggiare per questa piccola grande conquista

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Sotto casa. O meglio, casa. Perché è qui che sono cresciuti, in questo campetto. Adesso d’erbetta sintetica e tutto rifatto. Ma che un tempo era cemento e pietre. E pallone a ogni ora. Castellammare di Stabia, quartiere Cicerone, il "Menti" a cinque minuti a piedi. Piedi d’oro però; quelli degli Esposito. Tre fratelli, una sola storia. Che è vita, sacrificio e passione. E riconoscenza. Un piccolo spazio, un gesto enorme per tenere i ragazzi lontano dalle tentazioni, dalle scelte sbagliate; da una cronaca che è sempre più  nera. Castellammare si è stretta a loro. Se li è abbracciati. Come ha fatto anche domenica: gol di Salvatore e Pio; proprio loro, tutti e due a segno e vittoria dello Spezia. Erano imbarazzati sotto quella curva giallo e blu. La loro curva. Che ha però capito e non se l’è presa troppo. 

Un campetto che è vita. Da mattina a sera tardi. Lì si sono sbucciati gomiti e ginocchia. Facendo finta di non sentire la nonna che dal balcone li chiamava. C’era il piatto in tavola, c’era la scuola. Ma c’era sempre quel pallone e la Juve Stabia nei pensieri. Che è ora voglia e chissà progetto un giorno di finire lì. Tutti insieme. Come pure  anche in Nazionale. E intanto portare lo Spezia in serie A e salvare l’Empoli. Salvatore, il più grande. Centrocampista di personalità e qualità. Sebastiano, attaccante; benedetto da Lukaku all’Inter che era ragazzino. Lanciato da Conte. Poi Pio, il più piccolo che è ora con l’Under 21. Piccolo ma grosso che riempie l’area. E fa gol. Una festa. Una famiglia. Agostino papà e allenatore, mamma Flavia il grande capitano, Mario Giuffredi il procuratore amico e tre scugnizzi che così come quando erano bambini, sai sempre dove trovarli. Stanno lì al campetto. E si divertono. Nel quartiere.

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