Le pagelle ragionate della quattordicesima giornata di Serie A

Ci sono momenti in cui tutto funziona male. E non riesci nemmeno a scrivere sulla schiena della maglia il nome giusto di DOVBYK. Su quella giallorossa del secondo tempo, la B e la V si cambiano di posto, e il nome diventa un altro, con la I al posto della Y. Nome sbagliato, o semplicemente è entrato in campo un centravanti diverso. Che in effetti si divora un gol dopo un assist fantastico di DYBALA , e indide zero fino alla sostituzione. Insomma DOVBYK – o chi per lui – VOTO 4. Dal Pichichi dello scorso anno, ci aspetteremmo di più. Nella Roma, Dybala a parte, funziona HUMMELS, che annulla il capocannoniere RETEGUI , e salva situazioni delicate anche su Kossounou e Brescianini. Ritrovato il tedesco, ma non la squadra, che ora ha due punti di vantaggio sulla retrocessione. Ne approfitta l’Atalanta, meno brillante del solito, ma solida come MARTEN DE ROON, Che resta tranquillo e fa girare palla, mentre la partita è in equilibrio, e poi la spezza col suo piattone, deviato nella sua porta, di schiena, da CELIK. 4 al romanista, perché non ci si oppone a un tiro dando le spalle. 7 a DE ROON, che è la foto della continuità dell’Atalanta. Roma sconsolata. Ma si può anche essere felici: nel momento in cui si entra in campo nell’ultima mezzora e si riesce a cambiare la partite, alla quarta presenza in Serie A. E si può essere FELICI perché il cognome in Italia è abbastanza comune. Anche se Mattia, classe 2001, questo campionato lo conosce appena. Nicola finora gli aveva concesso per tre volte solo pochi minuti. Contro il Verona, invece, l’ala del Cagliari entra nell’ultima mezzora e aggredisce la fascia: corre, sgomma, dribbla, e piazza l’assist decisivo per Piccoli, per un gol che vale tre punti in uno scontro diretto. Una prova che regala a FELICI un 7,5, ma anche un bonus per entrare nelle rotazioni del Cagliari di Nicola. Rotazioni? What’s that? E’ un termine che invece REIJNDERS non conosce. Lui non ne salta una, e ci mancherebbe. Rendimento super e soprattutto costante. In controtendenza rispetto al Milan di stagione, ancora indeciso sulla propria dimensione. Con la doppietta di sabato, il centrocampista olandese – già a quota 6 gol in campionato – prova a convincerlo che una rimonta è ancora possibile. E con questa media, calcolatrice alla mano, Reijnders chiuderebbe il campionato con 12/13 gol… VOTO 8 alla prospettiva. E anche alla prova contro l’Empoli. Il Bologna mette le ali. E batte 3-0 il Venezia segnando solo con gli esterni, aiutati da un rigore a testa: doppietta per NDOYE , e quinto gol nelle ultime 6 partite per ORSOLINI. L’unica anomalia è che non abbiano cominciato insieme. ORSOLINI, entra al 63’ al posto di KARLSSON , trasforma un rigore e fa l’assist per il terzo gol: VOTO 7. Era stato bravo anche nel primo tempo con la Lazio fino all’espulsione di Pobega e alla propria curiosa sostituzione. Ed è quella l’unica partita delle ultime sei in campionato in cui ORSOLINI non ha segnato. NDOYE arriva invece a 7,5. Perché i gol sono due e perché è aumentata la sua consapevolezza rispetto alla stagione scorsa. NESTA ringrazia MALDINI. Ma non è una scena del Milan di Ancelotti. Semplicemente DANIEL, inizialmente in panchina, entra dopo l’intervallo e rivitalizza il Monza sotto di un gol a Como. Spunti, giocate, e nel finale anche un colpo di tacco con cui libera Djuric. VOTO 7 per il risveglio dopo un paio di turni sottotono. Anche se il gol del pari lo realizza su rigore CAPRARI , rimediando al vantaggio del Como con ENGELHARDT , titolare per l’emergenza a centrocampo, ma tonico, disciplinato ed energico nei contrasti. Per decidere una partita, quattro minuti possono essere sufficienti. Sono quelli necessari a TOURE’, gigantesco difensore udinese, per farsi cacciare dalla partita , e costringere alla sconfitta la sua squadra, che in dieci uomini non riesce a giocare. Il VOTO 4, in queste occasioni è automatico. Ma riguardo al francese, lo ritocchiamo, essendo la seconda personale espulsione del campionato, e ancora una volta coincidente con la sconfitta dell’UDINESE. Per TOURE’, VOTO 3, con la rima baciata. Per PATRICK VIEIRA, 7 per le sue idee – tra cui quella di trasformare ZANOLI in un’ala offensiva – non poteva esserci regalo migliore. ZANOLI, 7,5, non solo provoca l’espulsione di Touré, ma sgasa sulla fascia e, dopo il vantaggio di PINAMONTI , chiude la partita con un’altra percussione sulla destra, stimolando col suo cross l’autorete di Giannetti. La Lazio non gioca male, ma batte la testa su alcune discutibili decisioni arbitrali, e poi su errori grossolani. Così ROVELLA passa dal 7,5 che il suo eurogol gli avrebbe regalato, al 5,5 perché la sua ottima partita viene sporcata dalla gaffe con cui serve MAN per il vantaggio il Parma. Che in totale segna tre gol, di cui il più bello è quello di HAJ, il tunisino nato a Chieti 19 anni fa, che non solo scatta e contrasta, ma trova una perla con un pallonetto a giro di prima intenzione. Voto 7,5 per la promessa di diventare bravo. Anche la Juve, come la Lazio, rallenta la marcia in provincia, in questo turno di campionato. Nel primo tempo colpisce due pali. Con THURAM e con CONCEICAO . Poi nella ripresa passa in vantaggio con CAMBIASO – 7 per la percussione e il sinistro, deviato da GASPAR – ma poi subisce la rimonta del Lecce. Nella Juve che non gestisce, cercasi disperatamente KOOPMEINERS. Per il colpo di mercato di Giuntoli, il voto non può essere sufficiente. Ci fermiamo al 5. Il Lecce di GIAMPAOLO adesso pressa a meraviglia. E il combattente KRSTOVIC infila i guanti e comincia a picchiare. I suoi tiri non escono un granché, ma il cross basso coi cui libera REBIC è un gioiello. 6,5 a REBIC che lo sfrutta, 7 a KRSTOVIC che sgobba nel lavoro di costruzione. Con queste frenate e il rinvio di Fiorentina-Inter, il Napoli vince comodamente a Torino e sogna la prima fuga importante. Tanto a Conte basta una rete, per non concedere più spazi agli avversari . E il vantaggio arriva con MCTOMINAY, che ha forza fisica e segna di intelligenza e rapidità . Poi, blocco basso e chiusura rifornimenti all’attacco del Toro. Il Napoli domenica sera vola a + 4 dall’avversaria più vicina. Peccato debba giocare ancora l’Atalanta, l’unica squadra contro cui Conte, nello scontro diretto, ha perso completamente il controllo della situazione…

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Stefano De Grandis