Roma-Lecce, Ranieri: "Pellegrini giocherà quando tornerà a sorridere"
romaDopo la prima vittoria del suo terzo mandato giallorosso, Ranieri ammonisce: "non è nemmeno il primo mattoncino: stiamo ancora portando il cemento per fare le fondamenta". Poi spiega l'esclusione di Pellegrini: "Sente tutto il peso addosso, sta attraversando un periodo in cui è triste. Quando lo rivedrò spensierato, giocherà"
I cori per lui si alzano dalla Curva già dopo l'1-0: l'atteggiamento della Roma piace ai tifosi e il 4-1 finale, perentorio, arrivato dopo una gran bella prestazione, non può che far tornare il sorriso nell'ambiente e sul volto di Claudio Ranieri, alla sua prima vittoria del suo terzo mandato giallorosso. "La prestazione è stata gagliarda come avevo chiesto, abbiamo pareggiato l'ardore e la voglia di lottare che il Lecce mette sempre in campo. Nel secondo tempo inserendo Pisilli abbiamo dato più consistenza al centrocampo: è uno tosto e determinato, è giovane ma ha un buon futuro, sa fare diverse cose. Sono contento per la squadra e per i tifosi". Guai, però, a esaltarsi: "Stiamo mettendo neanche il primo mattoncino: stiamo portando il cemento per mettere le fondamenta, perché questa squadra deve fare di più", ammonisce Ranieri. E nella serata in cui si celebrano anche tanti giocatori "recuperati" dall'allenatore giallorosso (su tutti Hummels, uscito tra gli applausi), fa rumore l'ennesima esclusione di Pellegrini, nemmeno entrato in campo: "L'ho sempre detto, nella mia carriera ho avuto due splendidi centrocampisti che sanno fare gol: uno è Lamparde e l'altro è Pellegrini. Lorenzo adesso sta attraversando un periodo triste dentro di sé, lui non è il solito romano menefreghista e sente tutto il peso addosso e questo non va bene. Deve giocare con spensieratezza: quando lo rivedrò sorridere e giocare con spensieratezza, lui giocherà". Infine, una battuta sulla proprietà, spesso accusata di essere poco presente: "Non voglio difendere nessuno", dice Ranieri, "ma i presidenti americani in A sono tanti e io non li ho mai sentiti parlare: è un loro modo di agire, mettono delle persone e demandano, gestiscono così la cosa, parlando il minimo indispensabile".
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