Napoli, la crescita si è arrestata: quali sono i problemi da risolvere

L'enigma del bicchiere: mezzo pieno o mezzo vuoto? I tifosi del Napoli si interrogano e, pur tra dubbi e perplessità, propendono per quello mezzo pieno. Il Napoli è secondo in classifica e rispetto a un anno fa ha otto punti in più, con Conte che non si stanca di ricordare di aver ereditato una squadra che aveva chiuso il campionato al decimo posto in classifica. I suoi detrattori gli rinfacciano di aver speso 150 milioni sul mercato per rinforzare una squadra che conserva 8/11 titolari dello scudetto. Ma il problema, se si deve parlare di ‘problema’, è che due sconfitte in 72 ore contro la Lazio fanno male. In Coppa Italia l'eccesso di rotazioni aveva suscitato più di un mugugno: gettare alle ortiche una competizione, in una stagione priva dell'impegno europeo, era apparso una scelta strategica sbagliata. Ma la sconfitta in campionato fa più rumore e ridimensiona, almeno in parte, le ambizioni scudetto del club di De Laurentiis. Prima l'Atalanta, poi la Lazio: in questo momento il Maradona non è un fortino inespugnabile. E se vuoi puntare al titolo non puoi lasciare troppi punti in casa: due sconfitte nel giro di un mese sono troppe. Quali sono i problemi Conte parla di “Work in progress”. Il problema è che il Napoli ha arrestato il suo percorso di crescita. La squadra ha un buon equilibrio, concede poco all'avversario ma costruisce poco. La manovra è lenta, i guizzi latitano. Tutto sommato funziona l'asse di destra Politano/Di Lorenzo, mentre a sinistra non decolla Kvaratskelia. Colpa sua? Non tanto. Il georgiano soffre le gabbie che le squadre gli costruiscono attorno: la Lazio ha sempre raddoppiato la marcatura sul georgiano che avrebbe bisogno del sostegno di un terzino abile nell'attaccare. Olivera è più completo rispetto a Mario Rui ma in fase offensiva è meno presente e Kvara forse avrebbe bisogno di uno come il portoghese. Oltre che di un centravanti più collaborativo di Lukaku che resta lontano da quello straripante dell'Inter e forse anche della versione romanista. Il Napoli se vuole puntare allo scudetto deve crescere in attacco, aumentare la velocità della manovra e rischiare qualcosa un più. La strategia improntata alla prudenza, una volta che la qualità degli avversari è cresciuta, non sta pagando.Se l'obiettivo è il quarto posto il passo è quello giusto: con questo atteggiamento pragmatico è altamente probabile che Conte riesca a centrare l'obiettivo. Ma se si vuole alzare l'asticella, questo Napoli non basta: il centrocampo deve alzare i ritmi e l'attacco essere meno prevedibile. Imprescindibile una crescita da parte di Lukaku. Il problema è che siamo a stagione inoltrata: il belga ce la sta mettendo tutta, ha saltato due convocazioni con la sua nazionale per lavorare duramente a Castel Volturno ma la condizione non cresce. Lukaku, lo dicono le statistiche, un contributo sufficiente lo sta dando ma non basta. Per lo scudetto ci vuole altro. E intanto il tifoso napoletano guarda Osimhen esaltarsi con il Galatasaray e un po' di nostalgia sale...

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Napoli, la crescita si è arrestata: quali sono i problemi da risolvere

La Vera musica del GP delle Americhe

L'errore di Marquez che cambia l'inerzia mondiale

Addio a Mangino, il sopravvissuto delle Ande

L'ultima missione compiuta della Igor Novara

Chi salverà la ginnastica ritmica italiana?

Come Berrettini ha conquistato il pubblico a Miami