'Corvinata': un neologismo da calciomercato

‘Corvinata’: particolare mossa, compiuta con scaltrezza, che ti porta a prendere un giocatore – per lo più sconosciuto – a un prezzo estremamente basso, goderselo per una-due stagioni e poi rivenderlo almeno a dieci volte tanto. Ci fosse un dizionario del calciomercato, alla lettera C, troveremmo una definizione simile. La parola ‘corvinata’ non rientrerebbe di certo tra i neologismi, perché Pantaleo Corvino da Vernole, nel calcio da sempre, a queste operazioni è abituato. Eppure anche per una ‘corvinata’ ci sono dei limiti. L’affare Dorgu li ha oltrepassati tutti. Acquistato dal Nordsjelland per 200 mila euro nel 2022, venduto al Manchester United per 37,5 milioni, bonus inclusi. Partendo dal presupposto che i meriti vadano a tutto il gruppo Lecce, dal presidente Sticchi Damiani al ds Trinchera, da questo +37.300 proviamo a fare i conti del metodo Corvino. Perché se Dorgu è storia di oggi, il record precedente apparteneva all’affaire Hjulmand: costato anche meno di Dorgu, passato allo Sporting per oltre 20 milioni. Materia grezza, lavorata e resa preziosa. In estate l’argilla trasformata in oro è stata quella di Marin Pongracic. Difensore croato arrivato per 1 milione e mezzo l’anno prima, passato alla Fiorentina per 15 dopo un testa a testa con il Rennes. Di ‘corvinata’ negli ultimi tempi se ne conta almeno una per ogni sessione di mercato. Quella di gennaio 2023 si chiama Gabriel Strefezza. Alla Spal era stato pagato circa 600 mila euro. È stato un trascinatore nell’anno della promozione in A e un elemento importantissimo per la prima salvezza raggiunta. Poi è arrivato il Como che se lo è assicurato per qualcosa meno di 5 milioni, bonus inclusi. Un bel segno più lo ha portato persino il gambiano Ceesay, non esattamente un trascinatore nella sua esperienza leccese. Eppure i 100 mila euro del suo acquisto sotto l’albero giallorosso, alla sua partenza, sono diventati due milioni e mezzo. Corvino e Trinchera, una specie di gatto e volpe che però le monete le sanno moltiplicare davvero. Ma questo Corvino lo ha sempre fatto. Alla Fiorentina cominciò da Felipe Melo e da un certo Stefan Jovetic. Il primo arrivò dall’Almeria per 5 milioni e salutò andando alla Juve per 25. Il secondo fu preso dal Partizan per 8 milioni. 134 partite e 40 gol dopo salì su un aereo per Manchester, destinazione City a fronte di un bonifico di 31 milioni. Quattro volte tanto. Il Partizan per qualche tempo è stato il fornitore di fiducia. Da lì prese Ljajic per 6 milioni, rivenduto a 12 alla Roma. Nastasic, 2 milioni e mezzo di acquisto, 15 di incasso per la cessione al City. Da lì, nella sua seconda vita viola, comprò Milenkovic e lì andò a scovare un ragazzino che prometteva molto, che di nome faceva Dusan e di cognome Vlahovic. Decise di investire 2 milioni e prenderlo per la Primavera. Come è andata poi non c’è bisogno di raccontarlo. Veretout arrivò dall’Aston Villa e quando se andò alla Roma fruttò un attivo di 13 milioni. Colpo d’occhio, rapidità e velocità di esecuzione, per muoversi così sul mercato ci vuole tutto questo, avvicinarsi molto alla definizione del genio di quel capolavoro che è stato ‘Amici Miei’. Persino nella sua veloce parentesi a Bologna, Corvino riuscì a far piazzare un paio di clamorosi ‘più’ a bilancio: prese Diawara dal San Marino per 600 mila euro, un anno dopo il Napoli lo pagò 15 milioni. Pulgar invece arrivò dal Cile a fronte di un pagamento di due milioni e il Bologna qualche anno dopo ne incassò 12 dalla Fiorentina. Fiorentina a cui agli inizi degli anni 2000 aveva ceduto Bojinov per 14 milioni. Lo aveva preso da bambino, pagandolo 15 mila euro. Ma l’origine di tutto va ricercata lontano: estate 1999, Pantaleo da Vernole vedere nel Sutjeska Mirko Vucinic. 800 milioni di lire portano in Salento quello che diventerà un vero e proprio idolo e che dopo 7 anni passerà alla Roma per 19 milioni di euro. Tutto partì da lì. Forse. Il totale fa spesso ottimi risultati sul campo, e circa 300 milioni di attivo a bilancio, bonus più bonus meno. Roba da far girare la testa. E chissà quante altre ce ne siamo perse per strada. Perché spulciando gli ultimi 30 anni di calciomercato – statene certi - una ‘corvinata’ si trova sempre. tutte le 'corvinate'

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'Corvinata': un neologismo da calciomercato

Alessandro Sugoni