Fiorentina, Bove: "Voglio tornare a giocare a calcio a giugno, forse all'estero"

'vanity fair'

Il calciatore della Fiorentina ha rilasciato un'intervista a 'Vanity Fair', parlando anche del malore in campo e dei giorni trascorsi in ospedale: "Dopo aver metabolizzato tutto, mi sono sentito la persona più felice del mondo. Il calcio è troppo importante per me, non posso permettere a me stesso di mollare così"

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C'è una vita prima e dopo il malore per Edoardo Bove. Il calciatore della Fiorentina ha rilasciato un'intervista a 'Vanity Fair' ricordando quei minuti in cui tutto è cambiato: "Detesto farmi vedere vulnerabile. Subito dopo, però, ho capito di essere stato molto, molto fortunato. Ho rischiato tanto, devo essere grato alla vita perché tutto è successo in un campo di calcio, col soccorso a portata di mano: in 13 minuti ero in ospedale. Non so come sarebbe andata, se fosse successo in un’altra circostanza. Dopo aver metabolizzato, mi sono sentito la persona più felice del mondo".

"Non escludo di poter togliere il defibrillatore"

Il calcio gli manca e il suo obiettivo è quello di tornare a giocare a giugno. Ma ora ha un defibrillatore sottocutaneo: "Se si decide di mantenerlo, in Italia non potrò giocare: qui da noi la salute viene prima dell’individuo, e non sto dicendo che sia una regola sbagliata. Ma all'estero sì, praticamente ovunque. Gliel’ho detto, il calcio è troppo importante per me, non posso permettere a me stesso di mollare così. Io ci riprovo, senza ombra di dubbio. Vedrò anche come starò: se avrò paura, se non sarò tranquillo… allora cambierà tutto". Se sta pensando di giocare all’estero? "Per come stanno le cose adesso, sì. Però non escludo affatto di poter togliere il defibrillatore: i medici mi stanno dicendo che c’è questa possibilità. Mi è sempre piaciuta Londra. E poi il campionato inglese è molto competitivo. Anche se decidessi di giocare all’estero, dovrei firmare un documento assumendomi la responsabilità di quanto potrebbe accadermi in campo".

"Scommessa sul futuro? Giocherò a calcio"

Bove sul suo futuro è stato chiaro. "È molto semplice, sono due gli scenari. Il primo: continuo a giocare a calcio. Il secondo: nel caso in cui non potessi più farlo, lotterei per per trovare un nuovo fuoco dentro di me, che mi possa rendere sereno. Quella è la cosa più importante. Il giorno in cui andando ad allenarmi non mi sentissi più felice, sarei il primo a dire "ciao a tutti". Su quale di questi due scenari scommetterebbe? "Ma non c’è dubbio, io giocherò a calcio".

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