Fiorentina, contro il Lecce una vittoria utile per ritrovare entusiasmo ma serve di più...

Dopo tre sconfitte consecutive e qualche assenza pesante per la Fiorentina era fondamentale vincere. Per il bel gioco ci sarà tempo anche se la sensazione è che la strada sia lunga. Anche contro il Lecce la Fiorentina è sembrata in difficoltà, impacciata quando deve sviluppare il gioco. Non è un caso che contro le piccole Palladino abbia trovato le maggiori difficoltà. D'altronde Pongracic, dopo la sconfitta contro il Como, era stato chiaro "Quando dobbiamo fare la partita soffriamo di più, sicuramente dobbiamo lavorare su questo. Nelle ripartenze siamo bravi con la qualità di Moise e gli altri". Bravo l'attaccante a dare una mano, con i suoi gol, in quelle partite in cui la Fiorentina ha sofferto. Kean e De Gea hanno regalato punti importanti alla viola. Perché se c'è una costante in questa stagione è la difficoltà a produrre gioco ed è normale che con le sconfitte tutto venga amplificato. Verona, probabilmente, è stato uno dei punti più bassi, per questo la vittoria contro il Lecce è stata fondamentale. Ha ridato un minimo di entusiasmo e di autostima a un gruppo che ha vissuto una settimana complicata. Anche per Palladino. Lo ha capito il presidente Commisso che ha voluto parlargli, un attestato di stima che serviva. Un modo per ritrovare le certezze che sembravano smarrite. Anche per questo Palladino è tornato alla difesa a tre, suo mantra, che ha restituito più solidità in fase di non possesso. Ma, soprattutto, ha consentito a Dodo e Gosens di dedicarsi di più alle proiezioni offensive e i benefici si sono visti chiaramente in occasione del gol partita. I tre centrocampisti hanno dato maggiore equilibrio, per la qualità bisognerà aspettare il rientro di Adli, la crescita di Fagioli, giocatore che si esalta quando gioca come mezz'ala destra e il recupero di Folorunsho. A soffrire particolarmente è la fase offensiva, dove pesa l'assenza di Kean, giocatore imprescindibile per la Fiorentina. 19 gol stagionali, 15 in Serie A. Dopo di lui, con soli 4 gol, Beltran e Gudmundsson. Troppo poco per far decollare la viola. Palladino spera di recuperare il suo centravanti per Atene. In sua assenza l'attacco soffre perché è ormai fuori discussione che Beltran è spaesato quando veste i panni della prima punta. Al suo fianco contro il Lecce ha combinato pochissimo Zaniolo. Protagonista fin qui, tra Atalanta e Fiorentina, di una stagione impalpabile. È anche attraverso le qualità di questi giocatori che passa il finale di stagione della Fiorentina. La squadra viola si è ripresa il sesto posto, lotta costantemente per un posto in Europa nonostante la frenata, 8 punti nelle ultime 11 partite, recupero con l'Inter escluso. La media punti degli ultimi due mesi è insufficiente per sognare in grande ma il mercato fatto dal direttore sportivo Pradè è ambizioso, Palladino è stato scelto per far fare il salto di qualità. La classifica è discreta, ora per fare uno step in più Palladino deve coniugare risultati e bel gioco. Adesso arriva la Conference. L'ottavo di finale contro lo scomodo Panathinaikos. E poi le ultime undici partite d campionato per capire. La stagione della Fiorentina fin qui è a metà del guado. E' arrivato il momento di cambiare passo, anche con il recupero di giocatori importanti. Palladino sa che in questi due mesi si gioca il suo futuro alla Fiorentina. Perché è vero che la vittoria contro il Lecce ha scacciato le ombre sulla panchina dell'allenatore ma la sensazione è che i dubbi rimangano e che i conti saranno fatti alla fine della stagione.

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