Totti a Cassano: “A gennaio potevo tornare a giocare, mi hanno cercato da Genova”
la rivelazioneL'ex capitano giallorosso è intervenuto su Twitch nella trasmissione di Cassano, Ventola e Adani, affrontando diversi temi: dal possibile prossimo allenatore della Roma al suo addio al calcio, rivelando di essere stato davvero vicino a tornare in campo a gennaio e facendo intendere che la chiamata arrivava da una squadra di Genova: "Dovevo venire a vivere vicino a Cassano..."
Dai ricordi della Roma dei suoi tempi al possibile prossimo allenatore giallorosso, fino alla rivelazione più clamorosa: Francesco Totti avrebbe potuto davvero tornare a giocare lo scorso gennaio. L’ex numero 10 è intervenuto a lungo su Twitch, nella trasmissione “Viva el Futbol” con Cassano, Ventola e Adani. E verso la fine della conversazione è tornato a parlare del suo possibile ritorno in campo a gennaio ad alti livelli, a 48 anni. “Se è vero che potevo tornare a giocare? C’è stata la possibilità -ha spiegato Totti- Non posso dire la squadra, era in Italia… in Serie A. Stavo veramente bene, mi allenavo due ore al giorno tutti i giorni ma avrei dovuto cambiare tante cose… dovevo cambiare città”. A quel punto, gli viene chiesto quale fosse la squadra interessata a lui e Totti non la nomina ma dice: “Dovevo venire vicino a Cassano”, facendo intendere quindi Genova, dove vive l'amico Fantantonio. Appena prima, Totti aveva risposto che la squadra era in Serie A, quindi gli indizi porterebbero al Genoa. Ma subito dopo la rivelazione dell'ex compagno, Cassano -ex blucerchiato- esulta perché convinto che la squadra in questione fosse la sua Sampdoria e Totti sorride ma non smentisce, prima che Adani faccia notare come il Doria ora sia in Serie B e che Francesco abbia parlato di una squadra di Serie A. Insomma, il dubbio rimane.
Totti su Gasperini, Ancelotti e De Zerbi
Non solo il suo possibile ritorno in campo. Totti ha parlato anche di tanto altro. A cominciare dal possibile nuovo allenatore della Roma. "Ranieri sta facendo bene, ma non so se resterà. Se decide di rimanere punteranno su di lui. Alla Roma servirebbe Ancelotti, ma tanto non verrà. Se dovesse venire direbbe, 'ok ma qual è la squadra? Perché con questa non vengo. Mi dovete cambiare assetto e spina dorsale'. Se dovessi fare il direttore tecnico, andrei diretto su di Ancelotti, se alzassi il telefono io magari sarebbe diverso. Gasperini? È un buon allenatore anche se non mi fa impazzire. Gioca uno contro uno a tutto campo, noi (Totti e Cassano, ndr) non potremmo mai giocare con lui. Con i suoi allenamenti, io mi presenterei il sabato in ritiro. Ma sta facendo un grande campionato con l'Atalanta, è bello anche vederli. De Zerbi mi piace tantissimo, spero che un giorno diventi un grande allenatore e lo diventerà sicuramente. Ma a Roma sarebbe un punto interrogativo, all'inizio conoscendo la piazza farebbero fatica ad accettarlo, anche perché si sono abituati ad allenatori medi”.
L'addio alla Roma e l'intervista di Moratti
Poi l’ex capitano è tornato sul suo addio alla Roma: "A metà anno la società mi disse ‘decidi tu se vuoi continuare o meno’, io risposi che stavo bene e sarei rimasto gratis, senza pretendere di essere titolare. Poi a tre giornate dalla fine mi hanno detto che quello sarebbe stato il mio ultimo derby. Ho rosicato per i modi”. Infine, un commento anche alle dichiarazioni dell’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti, che in un’intervista aveva rivelato di essere stato a un passo dall’acquistare Totti per volere dell’ex presidente romanista Franco Sensi, che avrebbe venduto il suo 10 per problemi economici: "Moratti è un signore, un numero uno, ma quelle dichiarazioni non mi sono piaciute. Sensi non mi ha mai voluto vendere, non sentiva ragioni su questo. Quindi al massimo era vero il contrario: Moratti e l'Inter mi volevano, ma per i Sensi sono sempre stato incedibile. Per il presidente Sensi e anche per me non c'è mai stata discussione: ho sempre voluto rimanere a Roma, questa è la verità".