L'Inter deve imparare a convivere con le sue imperfezioni

La Serie A continua a essere dominata dall’imperfezione, un insieme di difetti che creano equilibrio. Mai, prima della 27ª giornata, si era registrato un divario così sottile tra la prima e la quarta posizione, con appena sei punti di distanza. Un equilibrio che ha trovato la sua espressione anche a San Siro, dove l'ultima in classifica ha fatto tremare la capolista. Ben 44 punti separavano le due squadre, ma in campo sembravano non esistere. Un 0-2 sincero per il Monza, firmato da Nesta. I nerazzurri non sono riusciti a mantenere né la giusta distanza né l’intensità necessaria per fermare la prima costruzione ricercata e ambiziosa del Monza. Se il primo tempo ha messo in evidenza le imperfezioni dell'Inter, la ripresa ha invece rivelato la sua forza. Lo spazio e il tempo si sono ridotti per il Monza, la pressione è diventata più precisa, il recupero palla più veloce, e le azioni offensive si sono susseguite in modo costante e ritmato. L'Inter ha attaccato un blocco basso alla sua maniera: niente dribbling, pochi uno contro uno, ma tanti cross, soprattutto sul secondo palo, tiri da fuori, passaggi rapidi e movimento continuo. Così, la squadra di Inzaghi è riuscita a segnare tre gol decisivi per il sorpasso e, con questo stile, continuerà a impensierire le difese che affronterà nei prossimi mesi. Tra le note positive di ieri, va sicuramente menzionata l'ottima prestazione di Calhanoglu. Non solo per il magnifico gol del 2-2, con una coordinazione impeccabile e un tocco stilisticamente perfetto per il suo cinquantesimo gol in Serie A, ma anche per la sua gestione del gioco. Il turco sembra essere tornato ai suoi livelli migliori. Con 106 palloni toccati, il più alto in campo, una precisione nei passaggi dell'91%, 3 passaggi lunghi completati su 3 tentati, e ben 6 passaggi che hanno portato a un tiro di un compagno , Calhanoglu è tornato ad essere una risorsa fondamentale. Vedremo se il recupero della sua forma migliore è davvero alle porte, come dimostrato nell’ultima gara di campionato. Se il turco è tornato a brillare, Mkhitaryan sembra ancora lontano dalla continuità che ha caratterizzato tutta la sua carriera. Anche ieri, infatti, è apparso impreciso ed è stato giustamente sostituito. Purtroppo, per Inzaghi, il suo sostituto, Zielinski, ha giocato solo 3 minuti prima di dover lasciare il campo a causa di un infortunio al polpaccio, che lo terrà lontano dai campi per un po'. Un’assenza che darà maggior spazio a Frattesi, che dovrà sfruttare questa opportunità, come già accaduto in passato, per dimostrare il suo valore. Alla fine, come spesso accade, quella che sembrava una partita semplice si è trasformata in una sfida piena di ostacoli spigolosi. Inzaghi, pur non avendo potuto gestire come avrebbe voluto le forze fisiche della squadra, ha trovato nuova energia mentale grazie alla rimonta vincente. Un’energia che sarà fondamentale per affrontare i prossimi impegni. Se l'Inter dovesse proseguire il suo cammino in Champions League, prima del ritorno in Coppa Italia contro il Milan, avrà giocato il doppio delle partite rispetto a Napoli, Atalanta e Juventus. Inzaghi è consapevole di questo, ma non si tira indietro: “Ho sbagliato a dire che puntiamo a vincere tre trofei, dovevo dire quattro, mi sono dimenticato il Mondiale per club”. Per arrivare così in alto, l'Inter più che cercare una inarrivabile perfezione dovrà imparare a convivere con le sue imperfezioni.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

L'Inter deve imparare a convivere con le sue imperfezioni

Ghisolfi: "Vi spiego come scelgo i giocatori"

Thiago Motta, le meteore e i fiumi carsici

Elmas: "A Torino ho ritrovato il sorriso"

Velo: "Azzurre al top, sarà una sfida. E Ganna..."

Antognoni: "Il brivido azzurro che non muore mai"

Palladino: "Ci siamo rialzati da grande gruppo"