Come giocherà la Juventus di Tudor

Tudor avrà vissuto un dejavù: di nuovo 9 partite per conquistare l’Europa. Lo scorso anno l’ex difensore della Juventus è riuscito a trasmettere, in pochissimo tempo, le sue idee a un gruppo abituato a lavorare in maniera totalmente differente. Passare da Sarri a Tudor è stato come passare dal giorno alla notte. A Torino, almeno come base di partenza, sarà più facile. Per capirlo proviamo ad analizzare i principi di gioco dell’ex difensore della Juventus. PRESSING Tutto parte da qui, la nuova Juve di Tudor sarà estremamente aggressiva. La pressione sarà orientata sull’uomo. Senza palla tutti dovranno correre tanto per recuperare velocemente il pallone. Il Marsiglia, con lui in panchina, aveva il miglior dato di efficacia di pressing della Ligue 1. L’idea di mettere insieme Yildiz, Vlahovic e Kolo Muani si concretizzerà solo se i tre dimostreranno una forte disponibilità al sacrificio e al lavoro difensivo. È interessante notare che, nelle poche occasioni in cui il turco è stato schierato come trequartista centrale, ha mostrato difficoltà nel marcare e schermare il centrocampista avversario. Un aspetto che Tudor dovrà perfezionare. Motta, in quella zona, ha sempre preferito calciatori più bravi senza palla come McKennie e Koopmeiners. RIAGGRESSIONE Lo scorso anno la Lazio di Tudor, nell'arco delle ultime 9 partite, è stata la squadra che ha registrato il numero più alto di azioni di riaggressione . Se allarghiamo il campione di analisi il risultato non cambia. Primo anche in Ligue 1 con il Marsiglia. Da questo punto di vista non avrà troppi problemi: la Juventus è al momento la miglior squadra della Serie A per numero ed efficacia di riaggressioni. Vedremo spesso la squadra correre in avanti per difendere. Il problema di questo stile di gioco è che una volta superata la pressione, ci può essere molto spazio da attaccare per gli avversari. A Roma però questo si è verificato poche volte. Solo 6 gol subìti in 9 gare di campionato, miglior difesa dalla 30esima giornata in poi. DAI E VAI & SECONDA PALLA Aspettatevi meno palloni passati all’indietro, meno passaggi orizzontali. La prima impostazione serve per attirare la pressione ma poi difficilmente vedrete dei tentativi di giocare dentro la pressione. L’obiettivo è andare verticale, palla lunga e riconquista della seconda palla. Non a caso Tudor diede subito grande fiducia a Castellanos, più adatto al suo stile rispetto a Immobile. Il dai e vai è costante. La passo e mi propongo, la passo e corro in avanti, anche con i difensori. Gila lo scorso anno fece un ottimo finale di campionato, favorito anche da questa richiesta. A Marsiglia rese speciale il campionato di Mbemba. A Torino, Kalulu sembra quello più adatto nel trasformarsi in un difensore invasore. Avete presente il gol di Bergamo? Attaccare con tanti uomini è efficace ma può essere pericoloso una volta persa palla. Un limite mostrato dalla Juventus soprattutto in queste ultime due uscite, un problema anche per il Marsiglia di Tudor: 17^ per XG concessi da contropiede. 5 COSTRUTTORI, 5 INVASORI Per questo ultimo punto ci facciamo aiutare dalle immagini. La fase di sviluppo dell’azione è quasi sempre affidata a 5 calciatori. Nella sua prima partita sulla panchina della Lazio, giocata proprio contro la Juventus, Marusic si alzava subito, uno dei due centrocampisti centrali spesso si infilava tra i difensori. Nella foto Casale si allarga a destra, Cataldi diventa il centrale insieme a Romagnoli, Gila fa il terzino sinistro. Kamada è l’appoggio centrale. Gli altri 5 calciatori si dividono i corridoi del calcio posizionale. Marusic e Zaccagni garantiscono l’ampiezza, Pedro e Felipe Anderson coprono la zona centrale, di rifinitura, alle spalle di Castellanos. In questa seconda foto il discorso non cambia. Kamada e Cataldi si cambiano le posizioni, mentre il resto rimane invariato. 4+1 alternato al 3+2. In questa terza foto sono Casale, Romagnoli e Gila a sviluppare il gioco, mentre Cataldi e Kamada danno appoggio centrale. Gli altri 5 coprono le zone sopra elencate. Spazi che si notano meglio da questa ultima foto. Il debutto di Tudor alla Juventus sarà fondamentale per capire come la squadra risponderà al suo calcio aggressivo e verticale. Sabato, contro il Genoa, vedremo se la Juventus saprà adattarsi rapidamente e rispondere con la forza e l’identità che Tudor si aspetta.

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Andrea Marinozzi