Le pagelle ragionate della trentaduesima giornata di Serie A

Alla fine Sergio l’idea giusta l’ha trovata. Magari non sarà tutto merito del nuovo assetto tattico, ma con il 3-4-3 il Milan vince a Udine e dà spettacolo. Per il miglior Milan della stagione i gol sono 4, ma per CONCEICAO IL VOTO È 8. Finalmente si è vista una squadra equilibrata, che è stata colta leggermente sbilanciata solo alla mezz’ora, con l’unico tiro in porta dell’Udinese. Ma i tre difensori centrali sono stati bravi . E tutto ha funzionato. Pure Theo, normalmente criticato per la fase difensiva: giocando più avanti ha avuto meno responsabilità e più occasione di mostrare corsa e piede sinistro. Col gol, HERNANDEZ 7,5. E poi LEAO. Conceicao ha finalmente capito che deve acquistare l’intero pacchetto. Le pause , assieme alle giocate che contro l’Udinese si sono moltiplicate: un gol, un assist e il tacco che porta al gol di Theo, sommati fanno VOTO 8. Dall’altra parte, poca roba e quarta sconfitta consecutiva per l'Udinese. Non si salva manco LUCCA, 5, che perde il pallone che porterà Leao a sbloccare la partita. E fallisce una buona occasione per segnare il suo di gol. Partita ricca di scintille, rispetto alla quale è sembrata annacquata quella del Venezia, che pure rappresentava la famosissima ultima spiaggia. Vincere col Monza già condannato per avvicinarsi agli altri… Ma l’anemia del suo attacco, stavolta senza Fila e con Gtkjaer centravanti, è rimasta tale. GYTKJAER non l’ha proprio mai presa . Non solo per colpa sua, anche per la solita difficoltà: nelle otto precedenti occasioni due soli gol segnati, grazie a un rigore e a un’autorete. E l’unico piede ispirato contro il Monza è stato quello di NICOLUSSI CAVIGLIA . Allora negli ultimi 2’ minuti è stato il ripescato Fila; gol in spaccata su assist di ELLERTSSON, che prende addirittura di più perché FILA in quei 20 minuti segna il gol della vittoria e della speranza, ma prende anche i due gialli che lo tagliano fuori dal prossimo confronto diretto contro l’Empoli; quindi MEZZO VOTO IN MENO: 6,5. L’Empoli giocherà a Napoli nel posticipo del lunedì, nel frattempo INZAGHI ha fatto il suo giocando due giorni prima di Conte. Perfetta stavolta la sua gestione . Fuori i diffidati, evitando rischi prima del Bologna, e dentro le alternative giuste. L’uomo in più, al momento, è ARNAUTOVIC che è in forma e fa di nuovo una gran partita. Gol da bomber e poi assist visionario per Lautaro. Abbracci da Inzaghi; calci nel sedere da Thuram che gli ha ceduto la maglia da titolare; e VOTO 7,5 in pagella. Gesti meritati e soprattutto affettuosi. I cambi a cronometro ci sono stati, come sempre. E DIMARCO esce classicamente dopo un’ora ma anche dopo aver pennellato per il gol della sicurezza di BISSECK . Anche LAUTARO viene sostituito ma dopo il sigillo personale. E la squadra stavolta non viene peggiorata dai cambi. A proposito di allenatori, TUDOR ha fatto molto bene fino a questo momento. La Juve va forte e in verticale . E ci sono giocatori che col nuovo allenatore stanno recuperando la propria fisionomia. Finalmente si vede KOOPMEINERS , in gol dopo meno di 2 minuti. E poi funziona Nico Gonzalez, sia da tornante che da trequarti. Iniziative, spunti, tagli per andare a saltare. Una vitalità che con la vecchia gestione non si è mi vista. E anche YILDIZ, più libero di inserirsi centralmente dopo essere stato spesso confinato sulla destra, adesso punge e arriva al tiro . Quando la Juve imparerà a stare in campo per l’intera partita , il lavoro di Tudor, che intanto atterra al quarto posto, avrà un senso compiuto. Nel buio Lecce – solo un pareggio col Venezia in casa nelle ultime sette – si accende KRSTOVIC, che in 45 minuti colpisce un palo, impegna Di Gregorio, e reclama per un contatto con Veiga mentre scappava da solo davanti al portiere. Per quanto fatto MERITA 7. E lascia un 4,5 a GIAMPAOLO, perché incredibilmente non lo fa rientrare in campo dopo l’intervallo. L’Atalanta non lascia strada al terzo posto della Juve ma le garantisce il quarto, mettendo all’angolo il Bologna in soli 20 minuti. La difesa alta di Italiano stavolta consente subito il sorpasso di BELLANOVA a MIRANDA , che permette discesa solitaria e assist per Retegui. Un testa a testa stravinto fisicamente dal nerazzurro per tutta la partita. RETEGUI non solo segna dopo 3 minuti, ma serve anche un cross perfetto per il colpo al volo di PASALIC . Basta la metà del primo tempo per mettere la partita in cassaforte, anche attraverso i duelli persi dai difensori del Bologna. Il peggiore è LUCUMI’ , rimasto negli spogliatoi dopo l’intervallo. Tra i rossoblù si salva NDOYE , fermato da un palo e dalla solita reattività di CARNESECCHI , che stoppa lui e gli altri avversari che provano a riaprire la sfida. La classifica rivolta alla corsa Champions si sgrana, perché nessuna delle rivali alla attuale quarta in classifica riesce a vincere. La Fiorentina non impensierisce quasi mai SUZUKI, che però è sempre attento e autoritario sulle uscite alte . Nemmeno KEAN si vede stavolta. Viene chiamato in causa in una azione, la più bella, tutta di prima, ma strozza il tiro e spreca. Alla fine, il viola migliore è DE GEA, 6,5, che fa due grandi parate. Su BERNABE’, regista prezioso che ci prova di testa in tuffo. E su BONNY il quale, a parata fatta, viene segnalato in fuorigioco, ma in caso di gol il Var avrebbe potuto anche convalidare. Per cui il piedone di De Gea, a occhio un 44 pianta larga, resta comunque prezioso. Lazio e Roma si annullano con un gol per parte. Qualcosa di più ha fatto la Lazio, tanto che il miglior giallorosso è stato SVILAR, 7, autore di cinque parate, di cui due di grande livello. MANDAS ne ha fatta una sola su Mancini, ma strepitosa . Da sottolineare il gran gol del pareggio di SOULE’ , un sinistro da fuori alla Dybala. Mentre nella Lazio molto bene ROMAGNOLI, con le due testate di cui una sola neutralizzata dal portiere; e anche PEDRO , che entra solo nel finale, ma riesce ad arrivare al tiro e si inventa una serpentina con la quale per poco non riesce a far segnare Dia. Visto l’andamento lento in coda, Verona e Genoa decidono di non farsi male, mentre il Como si prende un posto nel salottino di centroclassifica del Toro, battendolo con un gol di DOUVIKAS, che apre e chiude l’azione decisiva. L’assist è dell’ex torinista VOJVODA che con Fabregas sta dando il meglio. Come IKONE’, che con l’allenatore spagnolo gioca mille palloni e quasi tutti bene . Il Toro stavolta resta a mani vuote, anche se nel finale si avvicina al pareggio. Un doppio tocco su angolo di BIRAGHI rende nullo il sinistro vincente di ILIC, appena entrato. Il più pericoloso è il solito ELMAS . Se al Toro manca un attaccante prolifico, il macedone non solo mette Gineitis davanti alla porta, ma va personalmente al tiro per quattro volte. Stavolta non segna, ma è già a quota quattro reti da gennaio. Deve ancora sbagliare una partita.

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Stefano De Grandis