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Inter-Udinese, Chivu: "Calhanoglu tornato motivato, Esposito in azzurro..."

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Alla vigilia della sfida di domani alle 20.45 a San Siro contro l'Udinese, le parole dell'allenatore nerazzurro: "E' importante mantenere atteggiamento e mentalità della prima di campionato" ha detto Chivu. Su Calhanoglu, che rientra dopo la squalifica: “E’ tornato motivato, con la voglia di lasciarsi alle spalle la passata stagione”. Quindi su Esposito chiamato dal Ct Gattuso: "Lo conosco e so che sono sfide che gli piacciono: più si alzano le aspettative, più rende meglio”

INTER-UDINESE LIVE

Alla vigilia della sfida all’Udinese, domani in casa alle 20.45, Cristian Chivu ha chiaro quello che vuole vedere in campo dalla sua Inter: "L'atteggiamento e la mentalità avute nella prima di campionato -ha detto l’allenatore interista in conferenza stampa, riferendosi al 5-0 inflitto al Torino all’esordio- Ci sono tante altre cose da mantenere, altre da migliorare. Le cose fondamentali sono sempre l'atteggiamento e la mentalità". Quindi sulle caratteristiche dell’Udinese: “E’ un avversario ostico, molto strutturata dal punto di vista fisico. Ha creato sempre problemi, ha un allenatore che stimo molto. Partivano l’anno scorso con un 4-4-2, ma sfruttavano tanto il talento di Thauvin sotto Lucca. Ha un centrocampo di struttura, ma anche tanta qualità. Quest’anno, nonostante abbiano cambiato sistema, le caratteristiche sono sempre quelle. E’ sempre difficile affrontare una squadra come l’Udinese”.

Chivu su Calhanoglu ed Esposito in Nazionale

L’allenatore ha parlato del turco, che rientra dalla squalifica: "Calhanoglu è un giocatore importante. Lo ha dimostrato negli ultimi anni, ha avuto voglia di migliorarsi e far parte di questo gruppo. Fin dal primo giorno d'allenamento, alla ripresa, ci ha fatto vedere cose importanti. E' tornato motivato, con la mentalità giusta e con l'ambizione di lasciarsi alle spalle la passata stagione come tutti gli altri. Quello che conta è questa stagione. Le prime partite sono importantissime, torna ora a disposizione e siamo tutti contenti". Quindi una risposta su Francesco Pio Esposito convocato da Gattuso con la Nazionale maggiore: "Lo conosco da quando aveva 13 anni, so di che pasta è fatto. Lo conosco caratterialmente, so che tipo di approccio ha anche verso l'esterno. Ha i piedi per terra, sa che la strada è ancora lunga e ha tanto da dimostrare. Sono sfide che gli piacciono. Ha un'umiltà forte che gli permette di crescere nella maniera giusta. Più si alzano le aspettative, più rende meglio. Lo ha fatto vedere in Serie B, ma lo aveva fatto vedere anche da bambino con noi. Non è stato semplice per lui andare a giocare fuori, ma è cresciuto e ora si gode il suo sogno di avere possibilità di giocare in prima squadra all'Inter ed essere parte della nazionale maggiore con l'Italia. Sono felice per lui, non devo aggiungere altro. So quello che lui pensa e so che sono cose che gli daranno più autostima e motivazione per il futuro".

Chivu, turn over e meritocrazia

Quindi sulla sua idea di turn over: "Ovvio che giocando ogni tre giorni per avere un gruppo motivato e mantenere la sana competizione bisogna che accontenti un po' tutti. Bisogna anche che dentro non si perda un po' la meritocrazia, il livello deve essere alto. Non si fa turnover tanto per farlo. La meritocrazia è il primo principio sul quale bado e guardo: funziona sempre così. Bisogna prepararsi al meglio per quella che è l'opportunità e per quelle che saranno le scelte dell'allenatore e per il bene del gruppo. Tutti devono meritarsi il posto e devono far vedere che sono competitivi. Tra una partita e l’altra ci sono 4-5 allenamenti in cui tutti hanno l’obbligo di fare il meglio e mettere in me tanti punti interrogativi. Non guardo i primi 11, guardo i 22 giocatori di movimento che devono cercare di mettermi in difficoltà per come si allenano e come si comportano sia in campo che fuori". Se ci sarà turn over anche in Champions? “Non posso pensare troppo in avanti. C’è una partita domani troppo importante, in questo momento sto pensando all’Udinese. Non mi va e non penso sia giusto guardare più in avanti, anche perché c’è una sosta e ci sono altre due settimane in cui si lavorerà. Preferisco pensare solo all’Udinese, senza andare troppo in là. Troppi pensieri e troppe preparazioni, pianificazioni per cose che accadranno in futuro a volte danneggiano”. Chivu ha poi risposto a una domanda sul patto fatto con i suoi calciatori? “Ci sono cose che si possono raccontare e altre che non si possono raccontare. Non pensate si tratti di chissà cosa, sono cose che fanno bene al gruppo e aiutano l’armonia che bisogna avere. Il responsabile sono sempre io di tutto, nel bene e nel male”.

Chivu, il possibile tridente e Frattesi

"Se ci sarà modo di vedere in campo un attaccante in più insieme a Lautaro Thuram? Le partite saranno tante, avremo la possibilità di vedere anche combinazioni diverse di due punte e addirittura tre attaccanti. In base alle partite, al piano tattico, alle necessità e ai momenti ci sarà possibilità di vedere più cose". E su Frattesi e il ruolo che Chivu vede per lui: “Davide per me, per caratteristiche è una mezzala di inserimento ma può giocare anche sotto una punta. Quando giocheremo con due trequartisti lo vedo adatto ed è quello che per caratteristiche vedo lì. Poi nascendo come mezzala potrà darmi una mano anche in fase difensiva e tornare a rifare nei tre in mezzo a protezione la densità giusta. A volte non mi fido di avere solo due mediani. Più o meno il suo ruolo è questo, poi sono sicuro potrà fare anche altre cose”.

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