Inter, Mkhitaryan: "Chivu è stato bravo a farci voltare pagina"
interIn un'intervista a La Gazzetta dello Sport, Henrikh Mkhitaryan ha parlato dell'Inter e di come il gioco dei nerazzurri sia cambiato con l'arrivo di Chivu: "Rispetto al passato è più verticale, cerchiamo di finalizzare l'azione il prima possibile". E sull'approccio del nuovo allenatore ha aggiunto: "Mi piace la sua cura di ogni dettaglio. È molto meticoloso, gli allenamenti sono intensi e divertenti". Poi, anche un passaggio sui consigli a Pio Esposito e Bonny: "Devono essere più egoisti"
Com'è cambiata l'Inter con l'arrivo di Cristian Chivu in panchina? A rispondere alla domanda è stato Henrick Mkhitaryan, anche quest'anno tra i protagonisti dell'avvio di stagione dei nerazzurri, arrivati alla sosta Nazionali dopo cinque vittorie consecutive tra campionato e coppe. L'armeno ha raccontato alla Gazzetta dello Sport l'impatto dell'allenatore romeno, sottolineando anche le differenze con quanto fatto negli ultimi anni insieme all'ex allenatore Simone Inzaghi: "Il lavoro che facciamo con Chivu è diverso. È un gioco più verticale, cerchiamo di finalizzare l'azione il prima possibile. Dipende anche dall’avversario, non hai sempre spazio. Si tratta di dettagli che fanno la differenza". Un lavoro che, per ora, ha convinto il centrocampista: "Mi piace la sua cura di ogni dettaglio. È molto meticoloso, gli allenamenti sono intensi e divertenti. Danno stimoli in più, ma sono anche duri. Chivu è stato bravo a farci voltare pagina mentalmente dopo la fine della scorsa stagione. Il passato non si cambia, il futuro si può scrivere".
"Con Chivu ho un rapporto da fratello maggiore"
Tra le differenze portate dall'arrivo del romeno in squadra, anche la comunicazione dell'11 titolare solo tre ore prima della partita. Una metodologia diversa che, però, porta con sé dei ventaggi: "Capisco chi preferisca saperlo prima per prepararsi mentalmente, ma devi essere pronto a prescindere. Sapere solo alla fine se giocherai ti aiuta a restare sul pezzo. Se invece sai che non partirai titolare rischi di avere un atteggiamento negativo che danneggia te e la squadra". C'è poi anche un altro aspetto toccato dall'armeno. La differenza d'età, minima, con il suo attuale allenatore: "Ora che ho 36 anni, la differenza di età con molti tecnici è minima: con Chivu non ci può essere un rapporto padre/figlio, ma più da amico, o meglio da fratello maggiore. Sempre con rispetto perché lui resta l’allenatore e io il giocatore: il limite esiste, è sacro, non si può valicare".
"Troppa pressione su Pio, Sucic mi piace tantissimo"
Parlando sempre di rapporti, Mkhitaryan ha menzionato anche quelli che sono stati i suoi consigli a giovani come Pio Esposito e Ange-Yoan Bonny, tra le rivelazioni di inizio stagione dei nerazzurri: "Ho già detto loro di essere più egoisti, gli attaccanti devono esserlo perché vengono giudicati in base ai gol. Devono aiutare la squadra, ma alla fine conteranno le loro reti. Credetemi, hanno già un grande presente, ma il futuro sarà ancora più grande". E, in particolare, su Pio avverte: "C'è troppa pressione, non mi piace. È un ragazzo di 20 anni, non bisogna esagerare con le aspettative. Vedrete che presto l’Italia si godrà questo tesoro". Invece, su Sucic, che finora si è alternato in campo proprio con l'armeno, ha aggiunto: "È serio come me. Parlare l'italiano lo aiuterà ancora di più, per questo avrà un grande futuro. Mi piace tantissimo come centrocampista moderno: ha ottime qualità tecniche, fisicamente è forte e corre già tanto. Deve ancora crescere tatticamente, ma ha solo 21 anni". Immancabile, infine, anche un passaggio sulle ambizioni di questa Inter: "Resto dell’idea che, se ci alleniamo bene e ci sacrifichiamo, allora per l'Inter tutto diventa davvero possibile. Non è arroganza, ma voglia".
