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Gerry Cardinale: "Essere proprietario del Milan è la cosa più difficile che abbia fatto"

Serie A

Il proprietario del club rossonero ha parlato in una puntata di un podcast Usa: “E’ la cosa più difficile che abbia mai fatto: non tengo soldi per me, li reinvesto nella squadra per trasformare il Milan e portarlo al livello delle squadre di Premier. Avevo detto che volevo essere Berlusconi 2.0 perchè volevo innovare"

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"Probabilmente è la cosa più difficile che io abbia mai fatto”. Così Gerry Cardinale, proprietario del Milan tramite il fondo RedBird, in una puntata del podcast americano The Varsity. “È una sfida perché l'ecosistema in cui opero è molto resistente al cambiamento -ha spiegato Cardinale- Ma questa è anche la tesi d'investimento. In tre anni di proprietà dell'Ac Milan, siamo stati positivi in termini di flusso di cassa per la prima volta in 17 anni. E non tengo quei soldi per me, li reinvesto nella squadra. Abbiamo speso più di qualsiasi altra squadra di Serie A, nell'ultimo mercato estivo. Stiamo costruendo un nuovo stadio. Non per intascare denaro, ma per trasformare il profilo finanziario dell'AC Milan e portarlo al livello delle squadre di Premier League".

Cardinale: “Io Berlusconi 2.0 perché...”

Il proprietario del Milan è poi tornato su una sua vecchia dichiarazione: “Avevo detto che volevo essere un Berlusconi 2.0 e poi la mia PR è impazzita. Ma io volevo dire che intendevo innovare, proprio come avevano fatto Berlusconi appunto e Steinbrenner (il celebre ex proprietario dei New York Yankees) ai loro tempi. Soltanto che ora non si può più fare nello stesso modo, tutto è diventato troppo costoso, ci sono fondi sovrani, ci sono miliardari. Si deve trovare un’altra maniera.”

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