Juventus, c'è tanto di Spalletti nella sconfitta di Napoli

L'esame di maturità non è stato superato, come ha ammesso lo stesso Luciano Spalletti in conferenza stampa. Anzi, aumenta la preoccupazione in casa Juventus per una classifica che deve far rimodulare le ambizioni e per un calendario che mette i bianconeri di fronte ad altri due esami, in questo caso di riparazione, come Bologna e Roma. Tre se aggiungiamo la sfida decisiva contro il Pafos nel mercoledì di Champions League. A Napoli la Juventus ha abbandonato le velleità di lotta per lo scudetto. La vetta dista ora otto punti, domenica prossima andrà a Bologna e la settimana seguente allo Stadium ospiterà la Roma, per ritrovare la strada per la prossima Champions, oggi distante quattro punti. Ma non è solo questione di punti, perché a preoccupare sono le tante squadre davanti e soprattutto le prestazioni, che la Juventus non mostra. Da quando è arrivato Luciano Spalletti i bianconeri hanno vinto solo contro Cremonese e Cagliari, pareggiando contro Torino e Fiorentina e perdendo nettamente, a dispetto del risultato, contro la squadra di Antonio Conte. E proprio a Napoli Spalletti ha anche complicato e confuso i suoi giocatori con una delle sue famose 'spallettate' che però, in questo caso, non ha dato il risultato sperato. Nel giorno in cui non c'era Vlahovic ha scelto un 5-3-2 con Yildiz riferimento avanzato e Conceiçao al suo fianco, mandando un chiaro segnale di timore verso una squadra, il Napoli, con un centrocampo sperimentale. Risultato: Juventus sterile, innocua e con un messaggio di sfiducia verso le due punte arrivate in estate, David e Openda. In questo momento storico i due attaccanti, finora certamente deludenti, avrebbero bisogno di sentirsi più coinvolti e quella di ieri, dal punto di vista psicologico, probabilmente non è stata una scelta felice. E aggiungiamo quel binario di sinistra, con Koopmeiners e Cabal contro David Neres. Dalla lettura delle formazioni è apparso azzardato, visto quanto aveva già sofferto da quella parte contro Kean a Firenze. E infatti il vantaggio del Napoli è arrivato da lì. È vero che l'emergenza in difesa è notevole, ma perché non giocare in maniera diversa? Perchè non proporre un 4-3-3? Luciano Spalletti stesso ha poi rinnegato nell'intervallo la scelta iniziale, tornando al vecchio sistema con David riferimento avanzato al posto di Cabal. In questo modo le cose sono leggermente migliorate, fino al pareggio di Yildiz. Un'altra scelta discutibile è stata quella di togliere il numero 10. Era stanco? Può darsi, allora perche tenerlo in campo 80 minuti in una partita indirizzata come quella di Coppa Italia contro l'Udinese? La Juventus, in questo momento soprattutto, non puo prescindere da Yildiz. Lo ha dimostrato prima a Bodo, entrando e cambiando la partita, poi contro il Cagliari, ribaltandolo con una doppietta, e anche a Napoli, riequilibrando una partita che di equilibrato aveva ben poco. I prossimi 'esami', a cominciare dalla sfida decisiva di Champions League contro il Pafos, diranno se la Juventus potrà cambiare pelle e ambizioni o se sarà destinata all'ennesima stagione di mancata ricostruzione.

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Giovanni Guardalà