Il Natale in bianco della Lazio, che aspetta segnali dal mercato

Più che un bianco Natale quello della Lazio sarà un Natale in bianco. Non sfonda contro la Cremonese e deve rimandare i suoi sogni di gloria. Zero gol, appena due tiri in porta e un’occasione persa per passare le feste al sesto posto in classifica, ovvero in piena zona Europa. E sarebbe stata la prima volta dopo un ripido avvio di stagione. Le attenuanti generiche non mancano ma è un deciso passo indietro rispetto alle ultime convincente prestazioni. L’emergenza, soprattutto quando diventa normalità, a lungo andare pesa e alla fine mostra il conto. E lo si è visto chiaramente contro la Cremonese. Squadra stanca, soprattutto mentalmente, e qualche giocatore lontano dalla forma migliore. I “grandi vecchi” Pedro e Vecino stavolta hanno fatto rimpiangere Zaccagni e Basic, due dei sei assenti di giornata. Il problema è che la a coperta di Sarri rimane cortissima. A Udine, sabato prossimo, avrà solamente tre centrocampisti a disposizione e non è escluso un ennesimo cambio di sistema di gioco. La continuità si raggiunge anche attraverso la stabilità nelle scelte e dover cambiare di partita in partita non agevola il suo lavoro. Non è un caso che i biancocelesti non abbiano ancora mai vinto due partite consecutive. Risorse limitate che finiscono anche per squilibrare tatticamente la squadra. Che continua a essere una garanzia in fase difensiva – 10 clean-sheet su 17 partite stagionali – ma fa tanta fatica a trovare la via del gol. La metà dei 16 turni di campionato disputati i biancocelesti li hanno chiusi senza segnare. Troppi. Sarri lo aveva messo in conto: in condizioni di costante precarietà meglio privilegiare la solidità, ma siamo quasi al giro di boa e inizia a far trasparire una certa insofferenza. La proposta offensiva di una squadra passa dal collettivo certo, ma anche i singoli hanno le loro responsabilità. Innegabile che la Lazio stia pagando il momento no di Castellanos: 2 reti e 3 assist nelle prime sei di campionato, poi l’infortunio che lo ha costretto a rimanere ai box per quasi due mesi e il faticoso ritorno in campo. Dal suo rientro cinque presenze senza lasciare il segno. Lontano da un rendimento almeno sufficiente e parecchio nervoso. E chissà che non c’entrino anche le voci circa un futuro che potrebbe non essere poi così blindato a Roma. Nell’immediato lo insidia Noslin, l’unico tra gli attaccanti che ha mandato segnali nelle ultime settimane. La soluzione? Facile pensare al mercato che aprirà tra pochi giorni. La Lazio potrà tornare a fare operazioni dopo il blocco estivo? La risposta è sì ma le modalità con cui potrà tornare a farlo sono ancora un’incognita. La data chiave è quella di martedì 23 dicembre. La nuova Commissione di controllo sui club professionistici esaminerà i bilanci delle società e già in giornata dovrebbe dare il responso alla Federcalcio. In esame l’unico parametro di valutazione rimasto, ovvero il costo del lavoro allargato. Il costo degli stipendi dei tesserati e del personale, contributi, ammortamenti relativi ai cartellini dei calciatori, altri costi generali legati alla gestione sportiva non deve superare l’80% dei ricavi. La Lazio è sul filo tra mercato libero o a saldo zero . Nel primo caso i biancocelesti avranno maggior libertà di movimento soprattutto sui tanti rinnovi o adeguamenti tenuti in stand-by da diversi mesi. Da Gila a Romagnoli, passando per Basic, Marusic e Guendouzi. A ogni modo la Lazio non potrà fare grandi investimenti, perché ha la necessità di tenere sotto controllo i conti pensando anche a giugno, quando l’indicatore del costo del lavoro allargato scenderà dallo 0,8 attuale allo 0,7. Ma almeno potrà dare una mano a Sarri. Provando a rasserenarlo. Perché sul tema mercato e sulla questione arbitrale l’allenatore non perde occasione per mandare segnali, tra il sarcastico e il polemico, soprattutto all’indirizzo dei suoi dirigenti.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Il Natale in bianco della Lazio, che aspetta segnali dal mercato

Matteo Petrucci