Alessandro Buongiorno, alle fondamenta di un Napoli da scudetto

Dopo il decimo posto dell’anno scorso, il Napoli è tornato grande e festeggia il quarto scudetto della propria storia. Il merito è di tutti, dai giocatori alla dirigenza, passando per lo staff tecnico, ma la copertina secondo me la prendono soprattutto De Laurentiis, Conte, McTominay, Lukaku e… Buongiorno. Sì, perché se il Napoli è Campione d’Italia lo deve soprattutto alla propria difesa, che è stata la migliore del campionato, e il leader carismatico e più rappresentativo della propria retroguardia è proprio Buongiorno. Lo sappiamo, le prime pagine se le prendono gli attaccanti e i giocatori che fanno grandi giocate e credo sia normale, perché il loro contributo è più ‘tangibile’. Conti i gol, conti gli assist, i dribbling… ma per vincere serve anche e soprattutto una fase difensiva solida guidata e costruita attorno a un grande difensore, leader di quel reparto. Tutte le grandi opere architettoniche, dalle cattedrali antiche ai palazzi più belli del mondo, sono sorrette da solide fondamenta. Senza quelle, non ci sarebbe nulla da ammirare. E in una squadra di calcio le colonne portanti fondamentali sono proprio una difesa molto solida e un grande difensore che la guida. Magari non li vedi, ma sono decisivi. Il Napoli lo ha capito e proprio per questo la scorsa estate ha deciso di acquistare Buongiorno spendendo circa 40 milioni di euro. Un leader vero, un grande difensore Già al Torino Buongiorno aveva fatto molto bene, affermandosi come uno dei difensori italiani più interessanti. Al Napoli però la sua crescita ha raggiunto un ulteriore step e oggi è senza dubbio tra i migliori difensori del nostro campionato. Passare dal Toro al Napoli non è semplice, ma lui non sembra aver sofferto il grande salto, si è adattato molto velocemente. Non solo. In poco tempo è anche diventato un leader tecnico e carismatico della squadra. Quando non c’è, come nelle ultime partite, la sua assenza è sempre molto rumorosa. Perché oltre alle indiscutibili qualità tecniche come difensore, Buongiorno fa la differenza con il suo carisma e il suo spessore umano. La differenza tra un buon difensore e un gran difensore è proprio questa: la capacità di essere leader. Di buoni difensori ce ne sono tantissimi, di grandi difensori pochi. Tra i giocatori attuali penso a Bastoni dell’Inter o a Van Dijk del Liverpool, facendo un salto nel passato è impossibile non citare Baresi e Maldini, difensori capaci di guidare la squadra con la loro personalità. Giocatori insostituibili, perché sono il riferimento della propria squadra nei momenti di difficoltà. Senza voler fare paragoni, credo che Buongiorno rientri in questa categoria, anche se ha ancora alcuni step di crescita da fare. In cosa può migliorare Tra meno di un mese Buongiorno compirà 26 anni e, Nazionale a parte, ancora non ha mai giocato una partita di livello internazionale. L’anno prossimo avrà l’opportunità di giocare in Champions League e credo questo lo aiuterà a compiere il definitivo salto di qualità. Buongiorno è il prototipo del difensore moderno: è forte fisicamente, è sempre attento e concentrato, può giocare in più ruoli ed è bravo col pallone, nella gestione sotto pressione è migliorato tantissimo ma ha ancora margini di miglioramento nell'impostazione del gioco. Per la sua struttura fisica non è velocissimo nel breve e deve imparare a sopperire a questa sua piccola lacuna con mestiere e con l’esperienza. Se posso dargli un piccolo consiglio, credo che possa ancora crescere tantissimo nell'anticipare le letture difensive, nel prepararsi prima allo svolgimento dell'azione e nel riuscire a non mettersi in condizione di dover rincorrere l’avversario o affrontarlo nell'uno contro uno. Questa difficoltà ce l’aveva anche Bastoni, che però grazie all’esperienza in Champions ha imparato a leggere prima il gioco, ad anticipare il movimento, ad accorciare sull’uomo e a evitare che l’avversario scappi via. Da quando è al Napoli Buongiono ha alzato molto il suo livello qualitativo e la continuità delle sue prestazioni, è migliorato molto nell’anticipo ma sono sicuro che già il prossimo anno, con l’esperienza in Europa, potrà farlo ancora di più. Inoltre, credo possa migliorare anche dal punto di vista realizzativo. Di testa è molto bravo, salta sempre con ottimi tempi, ma deve riuscire a segnare qualche gol in più quando sale in area avversaria. Difesa a tre o a quattro e la coppia con Rrahmani Di Buongiorno si diceva che non fosse capace a giocare in una difesa a quattro. I fatti hanno ampiamente dimostrato il contrario, ma – da ex difensore – vorrei dare una risposta alla ricorrente domanda: cambia davvero qualcosa tra difesa a tre e a quattro? Quando giocavo io, la differenza c’era ed era anche molto evidente. Giocare con la difesa tre significava avere una superiorità numerica contro i due attaccanti avversari, perché due difensori andavano a marcare i due attaccanti e il terzo dava sempre una copertura preventiva. La difesa a tre assicurava quindi una maggior protezione. Giocare a quattro voleva dire invece lavorare più di reparto e in alcune situazioni dover marcare uomo contro uomo e allo stesso tempo dover coprire la profondità. Il bravo difensore era quello capace di capire cosa fare di volta in volta, per esempio quando l’avversario andava incontro: seguirlo o rompere la linea? Negli ultimi 10 anni il calcio è cambiato molto e ha avuto un'evoluzione che ha quasi del tutto annullato questa differenza. Ormai quasi tutti gli allenatori chiedono ai propri difensori di giocare uno contro uno, a prescindere che la difesa sia a tre o a quattro. Tutti i difensori oggi sono chiamati a marcare a uomo e a coprire la profondità, nessuno utilizza più un centrale solo per le preventive. Quindi, per chiarirlo una volta per tutte, non c’è tutta questa differenza tra difesa a tre e a quattro, si tratta solo di dividersi diversamente lo spazio in campo. Fatta questa precisazione, per tornare a Buongiorno mi sembra chiaro che ormai sia un giocatore in grado di giocare in qualsiasi difesa. Quest’anno la coppia che ha formato con Rrahmani mi ha convinto. Difensivamente sono due centrali rocciosi, sempre molto attenti e difficili da superare. Se devo trovare un punto di miglioramento, sicuramente entrambi possono crescere nell'impostazione del gioco. In qusesta stagione Conte ha ovviato a questo grazie al talento di Lobotka, che si abbassa spesso tra i due, è sempre in appoggio e imposta da dietro con grande qualità. Ecco perché è stato il colpo più costoso del Napoli Alla luce di tutto questo, possiamo dire con certezza che quei 40 milioni spesi dal Napoli sono stati davvero un ottimo investimento. Dieci mesi fa Buongiorno è stato il colpo più costoso dell’estate del Napoli e a chi si chiedeva ‘ma non saranno troppi tutti questi soldi per un difensore?’ l’ex Torino ha risposto con i fatti. Per il livello che ha raggiunto, sono convinto sarà un punto fermo della Nazionale per molti anni e credo che potrebbe trovare spazio in qualsiasi grande squadra. Ma dubito il Napoli si priverà di lui, perché in giro di grandi difensori come Buongiorno ce ne sono davvero pochi…

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Lorenzo Minotti