
Icardi, Coutinho e la top 11 di chi avrebbe potuto vincere
Festa dell'Inter a distanza di undici anni dall'ultimo scudetto, periodo coinciso con il digiuno per tanti big passati in squadra. È il caso di un campione come Mauro Icardi, bomber rimasto a secco come altri nerazzurri che non ce l'hanno fatta. E se fossero rimasti? Ecco la top 11 a partire dal 2010, ma non è tutto: in coda lo storico dream team degli ex interisti senza lo scudetto con questa maglia

LA TOP 11 DEGLI INTERISTI SENZA SCUDETTO DAL 2010 (MODULO 4-2-3-1)
JUAN PABLO CARRIZO (2013-2017): 27 presenze
La porta è il reparto che presenta meno alternative, d’altronde la staffetta tra Julio Cesar e Handanovic ha concesso le briciole agli altri portieri. Il più schierato è stato l’argentino classe 1984, promosso titolare da Mancini nell’Europa League 2014/15. Se ne andrà due anni dopo insieme all’amico Palacio, addio che gli ha riservato un titolo in Messico col Monterrey. Oggi Carrizo è svincolato, ma sui social si rivela grande appassionato di golf

JOÃO CANCELO (2017/18): 28 presenze, 1 gol
Solo una stagione in prestito all’Inter, scambio di prestiti col Valencia dove invece viene concesso Kondogbia. All’epoca 23enne, il terzino portoghese cresce partita dopo partita risultando determinante per il ritorno in Champions League. Proibitivo il suo riscatto (35 milioni di euro), ostacolo che scoraggia la società ma non la Juventus: qui Cancelo vince due trofei compreso lo scudetto, titolo a portata di mano anche col Manchester City in Inghilterra. Inevitabile quindi affidargli la fascia destra

DIEGO GODIN (2019/20): 36 presenze, 2 gol
Come Cancelo di scena solo una stagione, la prima dell’era Conte dove chiude al 2° posto in campionato e si ferma in finale di Europa League pur andando a segno. Nessun titolo in nerazzurro per il 35enne uruguaiano, una vita all'Atletico Madrid dai tanti trofei (otto, compreso lo scudetto del 2014) e un presente al Cagliari dopo la separazione dall’Inter. Qualche tempo dopo dirà: "Ho dovuto fare un grande sforzo per cambiare mentalità e fisico, uno sforzo tremendo a 34 anni. Non sono rimasto per scelta di Conte"

MIRANDA (2015-2019): 121 presenze, 1 gol
Compagno di tante battaglie insieme a Godin nella difesa dell'Atletico Madrid, il 36enne brasiliano gioca ancora nel San Paolo degli ex interisti Éder e Crespo (diventato allenatore). Miranda vive tre anni da titolare all’Inter e un quarto da riserva complice l’arrivo di De Vrij, periodo dove non conquista lo scudetto viceversa conquistato successivamente in Cina con il Jiangsu Suning. Centenario di presenze in nerazzurro, ha sicuramente contribuito al ritorno in Champions per due stagioni di fila insieme a Spalletti

ALEX TELLES (2015/16): 22 presenze
Ritrova Mancini che l’aveva allenato al Galatasaray, terzino votato al gol che tuttavia resta a secco e non si guadagna il riscatto a fine stagione (8,5 milioni di euro). Un dato sorprendente considerata la prolificità del brasiliano, 26 reti segnate in quattro anni al Porto (dove vince due scudetti) e l’insistente accostamento a Roberto Carlos. Il treno nerazzurro era già passato, ma non quello del Manchester United: 15 milioni di euro spesi per il suo avvento in Inghilterra, dove a 28 anni cerca la definitiva consacrazione

GEOFFREY KONDOGBIA (2015-2017): 56 presenze, 2 gol
Va detto che lo scudetto manca tutt’ora alla sua bacheca, titolo che potrebbe finalmente centrare con l'Atletico Madrid nell’appassionante finale della Liga. All’Inter diventa il 7° colpo più costoso di sempre (36 milioni di euro), acquisto voluto da Mancini dopo il biennio al Monaco. Non riuscirà a confermarsi nemmeno con De Boer e Pioli, parabola diversa al Valencia dove vince la Coppa del Re. Qualora trionfasse con i Colchoneros, Kondogbia eguaglierebbe la festa dei nerazzurri di Conte

MATEO KOVACIC (2013-2015): 97 presenze, 8 gol
Chi ha già vinto lo scudetto dopo l’addio all’Inter è stato il centrocampista croato, campione di Spagna con il Real Madrid nel 2017. Qui era arrivato per 38 milioni di euro (quarta cessione più onerosa nella storia nerazzurra), prezzo dettato da un talento in ascesa nonostante le difficoltà della squadra tra Italia ed Europa. Già plurititolato ad inizio carriera con la Dinamo Zagabria, Kovacic ha affollato la sua bacheca tra Champions (tre coi Blancos) e l'Europa League col Chelsea. Ma in Italia è rimasto a secco

PHILIPPE COUTINHO (2010-2012, 2012/13): 47 presenze, 5 gol
Nella stagione 2010/11 l’Inter vince tre titoli (Supercoppa, Mondiale per club e Coppa Italia), ma il 18enne brasiliano non ne partecipa. C’è la qualità, esibita a sprazzi a causa di qualche infortunio di troppo. La plusvalenza è targata Liverpool dove emerge ad altissimi livelli, ma per vincere lo scudetto dovrà attendere il trasferimento monstre (135 milioni di euro) al Barça. C’è spazio anche per il Triplete festeggiato in prestito al Bayern Monaco, peccato che a 28 anni stia faticando a ritrovarsi

NICOLÒ ZANIOLO (2017/18): 0 presenze
Una panchina in Serie A con i nerazzurri (Atalanta-Inter 0-0 del 14 aprile 2018), devastante con la Primavera di Vecchi dove si scatena (14 gol e 9 assist) diventando campione d'Italia. Scudetto che manca invece con Spalletti prima dell'operazione Nainggolan: Zaniolo si trasferisce in estate alla Roma dove, al netto dei gravi infortuni, emerge come uno dei giovani più forti a livello mondiale. "Nessun rimpianto - ha ricordato Nicolò -, quel trasferimento mi ha permesso di essere quello che sono diventato"

XHERDAN SHAQIRI (2015): 20 presenze, 3 gol
Indubbiamente iscritto tra le meteore dell’ultimo decennio nerazzurro, ma il valore del jolly svizzero è fuori discussione. A 23 anni aveva vinto tutto col Bayern Monaco, non ancora 30enne si è ripetuto a Liverpool dopo l’apprendistato inglese allo Stoke City. Ma cos'era successo all'Inter? Arrivato in prestito a gennaio con obbligo di riscatto (a differenza dell’amico Podolski), Shaqiri non si ambienta e perde credito nelle scelte di Mancini. Ha vinto lo scudetto in tre Paesi diversi, tuttavia la Serie A resta un tabù

MAURO ICARDI (2013-2019): 219 presenze, 124 gol
Nella top 10 dei marcatori all-time dell'Inter c’è anche Maurito, straordinario centenario di reti privo di titoli coi nerazzurri. È il caso paradossale dell’attaccante argentino, due volte capocannoniere ex aequo in Serie A senza essersi cucito addosso il Tricolore. La sua storia è nota tra valanghe di gol e la rottura totale nel 2019: revocata la fascia di capitano e ai margini della rosa, Icardi viene estromesso dal nuovo progetto Conte e finisce al Psg. Qui vince lo scudetto, ma l’Inter lo ritrova senza di lui

IN PANCHINA (esclusi i ritirati)
- BELEC (2012/13): 3 presenze
- MURILLO (2015-2017): 69 presenze, 3 gol
- VRSALJKO (2018/19): 13 presenze
- NAGATOMO (2011-2018): 210 presenze, 11 gol
- BANEGA (2016/17): 33 presenze, 6 gol
- MEDEL (2014-2017): 109 presenze, 1 gol
- GUARIN (2012-2016): 141 presenze, 22 gol
- HERNANES (2014-2015): 52 presenze, 7 gol
- RAFINHA (2018): 17 presenze, 2 gol
- CANDREVA (2016-2020): 151 presenze, 18 gol
- PALACIO (2012-2017): 169 presenze, 58 gol
- JOVETIC (2015/2017): 33 presenze, 7 gol
- PODOLSKI (2015): 18 presenze, 1 gol
- ÉDER (2016-2018): 86 presenze, 14 gol

LEONARDO (Allenatore)
Eccezion fatta per Antonio Conte al primo anno, solo l’attuale direttore sportivo del Psg aveva centrato il 2° posto in campionato con l’Inter nell’ultimo decennio. Subentrato a Benitez a Natale 2010, Leonardo scrive nuovi record tra punti (33 nelle prime 13 partite) e fattore casalingo (12 vittorie su 12). Suo il migliore attacco e una rimonta entusiasmante nel girone di ritorno, ma da ex perde il derby che anticipa la festa del Milan con Allegri. Si consolerà parzialmente con la Coppa Italia, ma niente scudetto prima dell’addio

LA TOP 11 ALL-TIME DEGLI INTERISTI SENZA SCUDETTO (MODULO 4-2-3-1)
Un dream team con i big mai scudettati in maglia nerazzurra:
- PAGLIUCA (1994-1999): 234 presenze
- SILVESTRE (1998/99): 31 presenze, 1 gol
- CANNAVARO (2002-2004): 74 presenze, 3 gol
- SAMMER (1992-1993): 12 presenze, 4 gol
- ROBERTO CARLOS (1995/96): 34 presenze, 7 gol
- SEEDORF (1999-2002): 93 presenze, 14 gol
- PIRLO (1998/99, 2000-01): 40 presenze
- RONALDO (1997-2002): 99 presenze, 59 gol
- BAGGIO (1998-00): 59 presenze, 17 gol
- BERGKAMP (1993-1995): 72 presenze, 21 gol
- VIERI (1999-2005): 190 presenze, 123 gol

IN PANCHINA
- PERUZZI (1999/00): 38 presenze
- COLLOVATI (1982-86): 167 presenze, 8 gol
- PASSARELLA (1986-88): 73 presenze, 15 gol
- BLANC (1999-01): 86 presenze, 6 gol
- TARDELLI (1985-87): 71 presenze, 8 gol
- SHALIMOV (1992-95): 67 presenze, 14 gol
- INCE (1995-97): 73 presenze, 13 gol
- SIMEONE (1997-99): 85 presenze, 14 gol
- DI BIAGIO (1999-03): 163 presenze, 18 gol
- DJORKAEFF (1996-99): 127 presenze, 39 gol
- RUMMENIGGE (1984-87): 107 presenze, 42 gol
- KLINSMANN (1989-92): 123 presenze, 40 gol
- SOSA (1992-95): 104 presenze, 50 gol
- ZAMORANO (1996-01): 150 presenze, 41 gol

HECTOR CUPER (Allenatore)
Suo malgrado non nuovo alle finali perse (due in Champions col Valencia oltre alla Coppa delle Coppe contro la Lazio), ma lo scudetto sfumato all'ultima giornata resta un incubo nel mondo nerazzurro. Alla vigilia del 5 maggio 2002 l’Inter è in testa e accarezza lo scudetto che manca da 13 anni: tutto svanirà tra le lacrime col ko all'Olimpico, il sorpasso della Juve campione e il 3° posto finale. Una macchia indelebile per l’hombre vertical, "l'uomo tutto d'un pezzo" che a 65 anni non allena più dopo l’ultima panchina con l’Uzbekistan