I segreti del 'Dilly-Ding, Dilly-Dong' di Claudio Ranieri al Leicester

“La tattica del 'Dilly-Ding, Dilly-Dong' l’ha messa in pratica anche a Roma?” chiede scherzando Alessandro Del Piero a Claudio Ranieri. “Devo tirar fuori la campana di San Pietro, no la campanella” risponde con ironia l’allenatore. Il riferimento è chiaro: “We are in Champions League man! 'Dilly-ding, Dilly-dong', Come on!” disse Ranieri dopo aver centrato un’inaspettata qualificazione in Champions con il suo Leicester nel 2016 . A spiegare il perché di quella strana esclamazione ci pensò Danny Drinkwater, regista e giocatore chiave di quel Leicester: “Ranieri sgrida chi si distrare durante gli allenamenti urlando 'Dilly-Ding, Dilly-Dong'”. E Sir Claudio confermò: “Se Drinky dice qualcosa, è la verità! Sì, quando dormono in campo gli urlo 'Dilly-Ding, Dilly-Dong'”. Fatti noti e di pubblico dominio. Eppure, qualcosa da scoprire e da raccontare c’è ancora. Nel libro 'Meraviglioso Leicester' di Massimiliano Vitelli sono svelati segreti e retroscena di quella magica stagione. Vitelli aveva intervistato Ranieri nell’estate del 2015 per il The Sunday Post e proprio leggendo quella intervista il Leicester ha scelto l’ex Chelsea come nuovo allenatore. Da quel momento tra il giornalista italiano e Ranieri è nato un’amicizia e Vitelli ha potuto seguire da vicino lo storico successo del Leicester. A febbraio 2016 Vitelli vola in Inghilterra per stare qualche giorno con la squadra di Ranieri ed è ospite Paolo Benetti, storico vice dell’allenatore romano. Proprio a casa di Benetti arriva la scoperta. Un oggetto curioso presente in cucina attira l’attenzione del giornalista: “una campana alta circa trenta centimetri di ottone con il manico di legno […] al centro c’è inciso 'Claudio Ranieri'”. Senza dubbio un oggetto insolito da tenere nella propria cucina, la domanda sorge quindi spontanea: “Come mai una campana?”. La risposta è una rivelazione: “È un regalo del mister. Ne ha data una a tutti noi come dono di Natale. Claudio ha l’abitudine di riprendere chi si distrare o chi non si impegna abbastanza durante gli allenamenti urlandogli 'Dilly-Ding, Dilly-Dong'. Quindi ha pensato bene di omaggiarci di una campana!”. La conferma arriva dallo stesso Ranieri a fine stagione: “Inizialmente era una campana immaginaria che usavo per svegliare chi era poco attento durante gli allenamenti. Poi a Natale ho regalato una piccola campana a tutto il mio staff e ai giocatori”. L’idea di Ranieri è semplice: mantenere alta l’attenzione di tutti i suoi uomini con un piccolo oggetto, una campana. Tanto semplice quanto vincente, visto l’esito finale. Ma Ranieri non è nuovo a questi regali 'simbolo'. Ivo Pulga, ex giocatore dell’allenatore romano al Cagliari dal 1988 al 1991, ha raccontato in un’intervista a Gianlucadimarzio.com: "Eravamo a Monte Urpinu a fare l'allenamento ma eravamo tutti un po' distanti con la testa. A un certo punto Ranieri ci fece 'Dilly-Ding, Dilly-Dong, sveglia! Non siamo pecore al pascolo, stiamo facendo un allenamento, abbiamo un obiettivo importante, voglio vedere grinta'. Adesso è diventato un tormentone anche in Inghilterra. A Natale, poi, ci regalò un campanello con il fiocchettino rossoblù e la sua firma. Il Natale successivo, invece, ci regalò una moneta particolare, che racchiude il suo credo, con la scritta 'Volere è potere'”. Molto più di recente, invece, Ranieri ha 'svegliato' Manu Koné nella rifinitura di Tottenham-Roma con un simpatico “Bonjour”. Non c’è quindi dubbio: anche nella sua terza avventura alla Roma Ranieri farà ricorso al suo ormai classico 'Dilly-Ding, Dilly-Dong' per dare una 'svegliata' ai suoi. Ma quale sarà il regalo che farà al suo staff e ai suoi calciatori per questo Natale? La campana di San Pietro è un po’ difficile da acquistare, i giallorossi dovranno probabilmente farsene bastare una più piccola. Con la speranza, di Ranieri e dei tifosi romanisti, che le campane di Trigoria possano presto tornare a suonare a festa.

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Emiliano Tomasini