- Portiere della Sampdoria dal 1987 al 1994, prima di passare all'Inter. Decisivo nell'anno dello scudetto blucerchiato con le sue parate, su tutte il rigore neutralizzato a Matthaus, nello scontro diretto con i nerazzurri
- Uomo chiave di quella Sampdoria, con la sua corsa e i suoi cross dalla fascia. Ha poi ritrovato il gruppo di amici in blucerchiato in Nazionale, entrando nello staff di Mancini come assistente
- L'altro centrale di centrocampo. Anche per lui il calcio è rimasto un lavoro, con la carriera da allenatore iniziata proprio con la Samp nelle giovanili.
- Dietro a Vialli e Mancini per gol segnati: cinque in quel campionato. Lascerà a fine anno per approdare alla Fiorentina
- Solo due presenze per lui: 180 minuti da vice Pagliuca. Alla Samp per il finale di carriera; sempre in blucerchiato inizierà quella da preparatore dei portieri. Oggi lo è nella Nazionale di Mancini
- Le sue "massime" sono letteratura, il suo modo di gestire il gruppo era roba da fine psicologo. Come diceva lui, "allenatore deve essere amico, maestro, poliziotto"