Non solo Pulisic, (alcuni) dei migliori debutti nella storia della Serie A
Recoba rispose a Hübner (il bomber operaio pure lui in gol) nella 'prima' del Fenomeno Ronaldo a San Siro. Van Basten subito in rete, allo stesso portiere a cui segnerà anche l'ultimo gol della sua carriera. I fotografi dal Giappone per Nakata, Zico e anche chi ha fatto doppietta al debutto assoluto in A a quasi trent'anni. Le storie
- Un debutto da sogno come quello, per definizione, americano. Movimento nello spazio, controllo e saetta all'incrocio da vero supereroe Marvel. La strada per lasciare il segno è ancora lunga ma, per ora, entra in un eccellente club di chi ha stupito al debutto assoluto in A.
- Milano, 31 agosto 1997. San Siro è una pentola a pressione pronta ad esplodere per il debutto del Fenomeno per definizione, Ronaldo. Contro c'è il Brescia, che fa lo scherzetto mettendo il naso avanti con gol di un altro debuttante (ci arriveremo). Ronie non segna, allora ci pensa un 21enne dall'Uruguay con gli occhi all'orientale. Anche lui al debutto assoluto. Si chiama Alvaro Recoba. Due magie mancine. Lì, proprio con lui, nascerà l'iconica esultanza dello sciuscià/lustrascarpe di Moriero (poi rivista spesso con Ronaldo).
- E quello scherzetto lo stava facendo quel romantico centravanti che era Dario Hübner. In campo in ogni categoria, partendo dai dilettanti, alternando allenamenti e partite con le otto ore di lavoro. La scalata fino al top del calcio italiano, dove ci stava benissimo. Oltre 300 gol in carriera, 74 in A. Il primo nel debutto di quel giorno, contro l'Inter di Ronaldo e Recoba.
- Marco Van Basten, il centravanti perfetto, costruito per segnare. Molto di più se non fosse stato per quelle caviglie e un difetto congenito della cartilagine. Segna subito, ovviamente, al suo esordio assoluto in A (come Gullit), prima di portare il Milan in cima al mondo. Lo fa al Pisa, al portiere Alessandro Nista. Curiosamente, lo stesso portiere a cui segnerà anche il suo ultimo gol da calciatore.
- Che, quella volta, non era il film di James Bond ma lo straordinario impatto di Hidetoshi Nakata sul calcio italiano. Arrivò circondato da una marea di fotografi asiatici, rispose con due gol alla Juve (che vinse comunque 4-3) e prestazioni da assoluta rivelazione. Qualche tempo dopo, e sempre contro la Juve, lascerà anche un ricordo indelebile per la cavalcata dello scudetto della Roma.
- Non poteva mancare nell'elenco chi al debutto, inteso sia come partita che come stagione, ha incantato. Era Verona-Napoli, prima giornata dello scorso campionato. Gol, goleada, vittoria. Praticamente, un microcosmo di quello che sarà la stagione azzurra.
- Sparagli Piatek, sparagli ora, e dopo un colpo sparagli ancora - scrivevano i tifosi del Genoa, parafrasando De André. Eccome se sparava, lui. Al debutto assoluto in Italia ne fa 4 in Coppa Italia, segna alla prima in A con l'Empoli come in tutte le prime otto giornate. 19 gol in 21 partite. Wow. Col Milan la storia sarà diversa.
- Segnare al debutto in A. Due gol. A quasi 30 anni. La favola di Luca Caldirola - oggi al Monza ma quella volta al Benevento di Inzaghi - contro la Samp nel settembre del 2020.
- C'era una volta la Serie A degli anni Ottanta, dove ad ogni weekend si giocava un Mondiale. E dove Zico faceva magie con l'Udinese. Due alla prima, contro il Genoa. La seconda firma con la specialità della casa: le sue implacabili punizioni.
- Alexandre Pato, esaltato da un San Siro in tumulto. Era il gennaio del 2008, la prima partita disponibile per la stellina brasiliana con l'apparecchio ai denti e le scarpe arancione fluo. Nel tridente tutto verdeoro KaPaRo con Kakà e Ronaldo. Un 5-2 show al Napoli. Lui, al debutto, segnerà anche con: nazionale brasiliana, nazionale giovanile, Corinthians e Chelsea.
- Due gol alla prima li segnò anche lui. Sei nelle prime cinque per un impatto devastante sulla Lazio e sul campionato. Resterà un talento incompiuto.
- Una rarità nell'intera storia, solo tre volte in oltre centoventi edizioni. Luigi Ossoinach il primo, con la Roma, complice anche la primissima partita di sempre della Serie A. Poi Istvan "Stefano" Nyers, l'apolide del gol, tra i migliori bomber di sempre all'Inter, dunque Karl Aage Hansen, futuro campione d'Italia con la Juve ma quel giorno in maglia Atalanta. Ah, era un centrocampista.