Pisa, salta la cessione al fondo di Dubai

Serie B
Per i tifosi del Pisa ancora tanta incertezza. Petroni non vende al fondo di Dubai (foto laPresse)
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Petroni respinge la richiesta di verificare lo stato patrimoniale della società. Caos agli allenamenti, Colonnello non si presenta. I calciatori: "Non giochiamo la prima di campionato a Terni"

Il Pisa è di nuovo nel caos, salta la trattativa tra il fondo d'investimento "Equitative" di Dubai e la "Britaly Post" (proprietaria del club) per la cessione della società. Fatale il mancato accordo sulla due diligence e la verifica sullo stato dei conti. La doccia fredda arriva nel pomeriggio, con una email indirizzata al sindaco Filippeschi e al presidente della Lega B Abodi (ma non ai rappresentanti del Fondo d'investimento) che in sintesi recita: "Abbiamo ricevuto ulteriori condizioni diverse rispetto a quelle richieste. L'unica firma che apporremo è quella per l'atto di cessione delle quote, che siamo disponibili ad effettuare fino al 12 settembre al prezzo di 6,38 milioni di euro, in aggiunta alla liberatoria dei 120mila euro dovuti a Fabrizio Lucchesi".

Dunque la trattativa sembra essersi interrotta definitivamente. La famiglia Petroni non vuole concedere a Dubai il tempo necessario per svolgere un'accurata analisi di bilancio. Nella email diffusa, Britaly Post spiega che "la situazione contabile e amministrativa è a tutti gli interlocutori già conosciuta", dunque si ritiene che la richiesta "sia solo un espediente per tentare di modificare successivamente il prezzo di vendita stabilito". Inoltre, la proprietà Petroni fissa il termine ultimo per la stipula dell'atto di cessione al 12 settembre (non entro il 21, come richiesto dall'acquirente), e subordina la trattativa al ritorno immediato di Gattuso in panchina, già nella prima imminente giornata di campionato. Da Dubai, il banchiere Pablo Dana risponde: "Per noi finisce tutto qui. Ci sentiamo presi in giro e non andiamo oltre".

Inevitabili le conseguenze sportive. La squadra, da due giorni senza allenatore, minaccia di non partire per Terni, dove sabato ci sarebbe la prima giornata. Non si hanno notizie di Colonnello, originariamente ingaggiato per guidare la formazione primavera. I giocatori, attraverso l'assocalciatori, sono pronti allo sciopero e a rifiutarsi di scendere in campo.

Duro anche il commento del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, che si dice sconcertato. Ora spetta alla Lega di serie B imporre il rispetto delle regole e scongiurare un oggettivo impedimento all'inizio della stagione, con danni per il Pisa calcio, la città toscana, l'intera immagine del campionato.