Rispetto agli ultimi campionati di Serie B Verona, Carpi e Frosinone, finora stanno dimostrando di avere assorbito il colpo della retrocessione. I veneti però possono contare su un bomber da 11 reti in 11 partite
La differenza tra il Verona capolista e le altre due retrocesse, Carpi e Frosinone ,la fa soprattutto Pazzini. Con i suoi 11 gol in 11 partite, anche se in realtà ne ha giocate solo 8, una media di uno ogni 55 minuti, l’attaccante di Fabio Pecchia al momento è stato lo spartiacque del campionato. Sono arrivate conferme anche da Daniel Ciofani e Kevin Lasagna, ma i loro 4 gol a testa non possono essere paragonati ai numeri del Pazzo. Eppure, Ciofani segna un gol ogni 2,75 partite: il suo rendimento, finora, supera perfino quello di due stagioni fa, conclusa con la storica promozione in A. A Lasagna, invece, bastano altre due reti per stabilire il record personale.
Al di là dei numeri dei loro attaccanti, Verona, Carpi e Frosinone, finora stanno dimostrando di avere assorbito il colpo della retrocessione, riproponendosi subito come protagoniste, pur partendo da strategie diverse.
Hanno cambiato tutto a Verona, ad iniziare da Pecchia: anche contro il Pisa in campo dal 1’ 5 nuovi su 11, contro la Pro Vercelli appena 3 giorni prima addirittura in 7 lo scorso anno giocavano in altre squadre. Frosinone e Carpi, invece, hanno preferito mantenere l’ossatura delle ultime due stagioni, anche se Marino ha portato un nuovo modo di fare calcio rispetto a Stellone, mentre Castori ha riproposto i vari Di Gaudio, Lollo e Pasciuti al centro del progetto. Strategie diverse, ma obiettivo condiviso. Per questo non c'è alcuna differenza: il ritorno in serie A.