"Dicono che non è una squadra per la categoria e mettono in discussione le nostre qualità. Ora sta a noi dimostrare che non è così". Un Daniel Adejo deciso e diretto in conferenza stampa.
In testa un solo pensiero fisso: Vercelli. Il Vicenza di Pierpaolo Bisoli vuole dimenticare in fretta la sconfitta casalinga contro il Latina e tornare a respirare, soprattutto in classifica dove naviga terzultimo a tredici punti, gli stessi dell’Avellino. E solo tre in più del fanalino Trapani. Ecco perché l’obiettivo della squadra biancorossa può essere solo la vittoria, sabato alle 15.00 contro la Pro Vercelli di Moreno Longo. E per prepararsi al meglio in vista della sfida, il Vicenza domani mattina partirà per Novara dove restrerà giovedì e venerdì ad allenarsi.
Questa mattina il difensore del Vicenza Daniel Adejo ha parlato in conferenza stampa soffermandosi molto su quello che è stato sabato contro il Latina. “Cuore o testa per il rilancio? Va unito tutto, serve tutto in questo momento. Cuore, testa e gamba. Ma come dico da sempre la medicina è lavorare tutti insieme. Ne abbiamo parlato fra di noi e lo stiamo facendo. Finora non siamo riusciti ad essere sempre insieme ad allenarci e a prepararci bene, fin dal ritiro abbiamo accusato molti infortuni che ci hanno condizionato. Da un po’ di tempo ci stiamo riprendendo e lavoriamo per il nostro obiettivo: c’è da aggrapparci al gruppo, al lavoro, al mister, a tutto. Lavorare come abbiamo sempre fatto e andare oltre. Il mio rendimento? Non è importante il mio livello personale, ma che la squadra possa fare bene. La responsabilità in difesa? Non bisogna adagiarsi, siamo sempre in competizione. Bisogna dare il massimo, per questo parlo anche del gruppo. A volte capita che non siamo al massimo, ma tutti insieme dobbiamo aiutarci e aggrapparci a tutto: qualche aiuto serve da chiunque. Le colpe di Bogdan e la sua autocritica? Più degli errori della difesa, io parlo di squadra. Per questo faccio i complimenti a Bogdan per essersi assunto le colpe, ma non sono solo sue. Sono di tutta la squadra. Quando si vince, si gioisce tutti. Quando si perde, si perde tutti. Dobbiamo evitare insieme questi errori. Ora le cose non ci girano come dovrebbero, ma dobbiamo lavorare come abbiamo sempre fatto: io ai giovani posso dare il ‘cuore’ per aiutare a migliorarsi. Il modulo? Non ci sono soluzioni definitive, più dei moduli contano gli uomini. Se devi prendere come gol, lo prendi anche se difendi in 10. Dobbiamo trovare più rabbia agonistica dentro noi stessi: il Latina ha fatto zero tiri in porta, hanno segnato solo su rigore. Ma noi dobbiamo lavorare su noi stessi. Ora stiamo zitti e continuiamo a lavorare. Ebagua? Bisogna provare a fermarlo con l’attenzione e la determinazione, perché è veramente bravo come attaccante. E’ uno che ha pochi punti deboli. Le critiche di “squadra scarsa, non adatta alla B”? Fa arrabbiare. Dicono che non è una squadra per la categoria e mettono in discussione le nostre qualità. Ora sta a noi dimostrare che non è così, ma i risultati non ci danno ragione. Il campo ci dirà chi avrà ragione e si vedrà il 22 maggio“.