Favola? Tutti i segreti della realtà Cittadella

Serie B
Il Cittadella festeggia al Tombolato (lapresse)
Foto LaPresse -  P.G.
03 09 2016 Cittadella (pd)- Italia
Sport Calcio
Cittadella-Ternana-Campionato di calcio Serie B ConTe.it
2016/2017 - Stadio Tombolato
Nella foto: esultanza del cittadella a fine partita

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september 03, 2016 Cittadella (pd) - Italy
Sport Soccer
Cittadella vs Ternana-Italian Football Championship League B
ConTe.it  2016/2017  - Tombolato Stadium
In the pic: cittadella's celebration in the end

Favola? Bellissima realtà. Il Cittadella momentaneamente secondo in classifica continua a sorprendere in questo campionato di Serie B. Conosciamone segreti e retroscena 

La favola è talmente bella che la classifica non basta, per crederci. Poi lo vedi giocare, il Cittadella, squadra che appena sei mesi fa correva e lottava sui campi di Lega Pro. Lo vedi giocare contro il Verona di Pazzini e compagnia bella, la capolista, la corazzata che sei mesi sfidava le grandi di A e che in A vuole tornarci già quest’anno. Subito. Ma il piccolo comune di circa 20 mila abitanti fa la grande, gioca da sogno e strapazza il gigante gialloblù per cinque reti a uno, senza freni né pietà. Senza il suo veterano simbolo Pascali, out per infortunio e seduto in tribuna a incitare come un tifoso qualunque. Ma con uno speaker che riesce a sbagliare il marcatore su calcio piazzato: “Lucaaaaas Chiaretti!”. Qualche minuto dopo, ecco la rettifica. “Ci scusiamo con il vero marcatore, Benedetti”. Succede. Nella Cittadella della normalità, dove non esistono favole. Ma solo una bellissima realtà.

L'importanza di Stefano Marchetti - Nessun incantesimo, la stregoneria non c’entra nulla. Gran parte del merito di questo sorprendente - avvio di - campionato del Cittadella è di Stefano Marchetti, il ‘Sir’ Alex granata, ds e dg in un colpo solo che respira l’aria del ’Tombolato' dal 1999. C’era prima, con Angelo Gabrielli presidente; e c’è oggi, con Andrea. Simbolo silenzioso della continuità. Ma basterebbe un semplice aggettivo per descriverlo: onnipresente. Perché Marchetti non si perde un allenamento che sia uno durante tutta la settimana, tranne quello del mercoledì perché ‘seguo alcune partite in giro per il Veneto’ e nel weekend sostiene i suoi ragazzi direttamente dalla panchina, vicino all’azione. Con adrenalina, passione, emotività. E rigorosamente in piedi, dall’agitazione. Pronto a scattare in campo al momento giusto, che sia una possibile zuffa da sedare oppure - meglio - un gol da festeggiare. Il segreto non è tanto cosa ma come lo fa, il modo in cui ragiona, nella vita quanto sul mercato: ‘Voglio giocatori che siano uomini di valore’ è il suo motto. Perché ‘solo con gli uomini puoi creare un grande gruppo’. La forza che trasforma questo Cittadella in supereore. Ecco perché Iori, ecco perché Pascali, ecco perché ragazzi con la testa sulle spalle, motivati e tanta voglia di dimostrare. Il mix è favoloso. Ma c’è di più. Negli ultimi tre anni il direttore ha composto e modellato la rosa granata praticamente a zero euro poiché si è sempre mosso tra giocatori in scadenza di contratto arrivati a parametro zero e giovani della giovanili. Lui, buongustaio qual è: che ha lanciato fior fior di calciatori tra Ardemagni, Meggiorini, Gabbiadini, Piovaccari, Baselli e Biraghi.

Senso di appartenenza - Un Cittadella a chi di Cittadella è. Ecco un altro piccolo segreto di questo mondo: il senso di appartenenza. Perché quando il giocattolo è tuo, non vorresti romperlo mai. Lo staff di Roberto Venturato è composto da ex giocatori granata, da Musso a Gorini. Preparatore dei portieri compreso: Andrea Pierobon. Ricordate? Colui che ha smesso di giocare a due settimane dal suo quarantaseiesimo compleanno e che ancora oggi detiene il record di calciatore più vecchio nella storia del calcio professionistico italiano. Persino il tuttofare Angelo - da magazziniere a tagliaerba - conosce il mondo Cittadella da 18 anni. Assunto da Angelo Gabrielli poco prima di andare in pensione (faceva l’idraulico) e che oggi lavora per e con Andrea, il figlio. Proprio come Marchetti.

Dalla panchina all'attacco - Cittadella, quando l’x factor sta in panchina. Perché il calcio della squadra veneta è lo specchio riflesso del suo allenatore, Roberto Venturato: zero chiacchiere ma solo fatti. Pochi concetti ma buonissimi, idee semplici e tanto lavoro. Pragmatico nel momento del bisogno: possesso non esasperato, alla ricerca della verticalizzazione immediata e imprevedibile. Decisivo il fattore '9' chiamato Litteri: l'attaccante nonché dj dello spogliatoio per i suoi rinomati gusti musicali è infallibile davanti alla porta e ha già superato il suo record personale in categoria con 10 reti. 

Una vera famiglia - Ma questa realtà chiamata Cittadella possiede anche un altro x factor più intimo, facilmente rintracciabile… in famiglia. Se spuntiamo la voce ‘extra campo’ capiamo quanto questo gruppo di ragazzi sia maturo, sereno, felice, proprio nella vita di tutti i giorni. Su venti componenti della rosa ben nove hanno già o stanno per avere un figlio (Pascali, Iori, Benedetti, Martin, Salvi, Pedrelli, Iori, Paolucci, Chiaretti, Litteri). Arrighini è sposato, Lora lo sarà tra qualche mese, con addio al celibato già programmato. Alfonso, Valzania e Bartolomei felicemente fidanzati. Gli unici single sono Scaglia, Pasa, Pelagatti, Schenetti, Strizzolo e Kouame. Da non sottovalutare il rapporto tra le wags: eccellente. Per un armonia che fa la differenza, fuori come in campo. Cittadella fatto di ragazzi #visionari che non si prendono sul serio: "Non succede mai eh" è la loro frase. Ma sul serio stanno facendo. Guardare la classifica per crederci.