Macheda, dallo United al Novara: Kiko, il ritorno
Serie BMartedì dovrebbe arrivare la firma sul contratto dopo essersi allenato con i compagni negli ultimi giorni, e potrà essere tesserato da subito. Cristiano Ronaldo, Rooney, Ferguson, poi la Sampdoria ed il giro d'Europa. Adesso l'Italia, di nuovo.
5 aprile 2009, la vita di Federico Macheda era cambiata in un minuto. Anzi, in 15. Quanti ne erano passati tra le parole di Sir Alex Ferguson a battezzare l’esordio in Premier (“Entra, lavoro duro e stai tranquillo”) ed il primo, magico gol con il Manchester United. Una giocata pazzesca di Kiko: tacco, tiro a giro e 3-2 all’Aston Villa. Se avesse avuto una bacchetta magica, non avrebbe funzionato così bene. Tac, magia: “Golden boy” celebrano i tabloid il giorno dopo. Sembra l’inizio della carriera da favola di un predestinato, di uno pronto a prendersele e riprendersele le prime pagine dei quotidiani. Questo ragazzetto romano, romanissimo, emigrato in Inghilterra e cresciuto alla corte di Sir Alex. Uno dei pochissimi italiani ad aver vissuto quella realtà ed indossato quella maglia. Compagno di CR7 per pochi mesi, amicone di quasi tutto lo spogliatoio. L’amicizia con Nani, Evra e Carlitos Tevez, i consigli di Giggs e Rooney. Uomini, prima che campioni. Kiko segna tutto e porta a casa, Macheda a scuola dallo United sembra lo studente modello. Once a Red Devil, always Red Devis. Parafrasando. Anche se la vita (e il pallone) lo ha portato altrove. Infortuni, problemi fisici, poca continuità. L’enfant prodige lentamente svanisce, la magia lascia il posto alla realtà. E inizia il giro d’Europa di Kiko.
Prima tappa: l’Italia. Il ritorno di Macheda, a Genova. Sponda blucerchiata. La Sampdoria lo riporta in patria nel 2011, lui in 14 presenze non trova mai il gol. E riparte. Scalo a Manchester, direzione Londra: QPR. Tre partite, senza mai esultare. Ripassa da Carringdon per ripartire subito: Germania prima (Stoccarda, 14 presenze come a Genova e stesso bottino: zero gol), Inghilterra (di nuovo) poi. Prima il Doncaster, dove ritrova il gol (dopo 15 presenze saranno 3), poi il Birmingham. Dieci reti in 18 partire, Kiko sembra essere tornato quello sorridente e decisivo negli allenamenti dello United con il giovanissimo Pogba. Lo prende il Cardiff dell’ex allenatore Solksjaer, lui ripaga con 6 gol in 27 presenze. Poi il prestito al Nottingham Forest, l’ultima esperienza. Era finita con zero reti in 3 partite, da qui la decisione di svincolarsi in attesa di una nuova chiamata.
Il ritorno: Novara. In Piemonte Federico Macheda proverà a tornare il Golden Boy di quel pomeriggio di aprile all’Old Trafford. Si è allenato con la squadra di Boscaglia negli ultimi giorni, nelle ultime ore invece è arrivata l’accelerata per la chiusura della trattativa. Parti vicinissime, accordo praticamente già trovato. E martedì arriverà anche la firma sul contratto, nero su bianco. Ha già fatto le visite mediche e potrà giocare da subito, perché è svincolato e il Novara può tesserarlo da subito avendo spazio in lista. Torna in Italia con voglia di riscatto e la speranza di cancellare il passato. Che pesa ed ha pesato. Come gli infortuni, i problemi fisici e quella continuità che, quando ha potuto avere, ha fatto la differenza. Alla Sampdoria non lasciò il segno, a Novara sperano (e spera lui) di sì. Kiko, il ritorno. Dallo United al Piemonte, da Carringdon a Novarello. L’enfant prodige torna in Italia, nel segno del gol. Da ritrovare, come i sorrisi.