Toni: "Nessuno mi ha mai regalato niente"

Serie B
L'ultimo gol di Luca Toni in carriera con la maglia del Verona (Getty)
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L'ex attaccante del Verona - oggi all'interno della dirigenza gialloblù - Luca Toni continua ad essere protagonista anche fuori dal campo: a lui il premio 'Andrea Fortunato - Lo sport è vita'

Un premio alla carriera, fantastica. Di un campione vero dentro ma soprattutto fuori dal campo, che ha vinto moltissimo, in particolare un Mondiale. Indimenticabile. A Luca Toni il premio 'Andrea Fortunato - Lo sport è vita'. Presso la Sala Giunta della sede nazionale del CONI (Roma), l'ex attaccante gialloblù - oggi dirigente - ha ritirato il riconoscimento dalle mani di Davide Polito, presidente dell'associazione sportiva 'Fioravante Polito', organizzatrice di questa 8a edizione e che da anni si batte per rendere obbligatorio il Passaporto ematico (intitolato ad Andrea Fortunato, Flavio Falzetti e Piermario Morosini) nello sport.

Dalla Lega Pro al tetto del mondo - Queste le parole di Luca Toni, rilasciate al termine della premiazione: "Sono felice di essere qui e onorato di ricevere questo premio. Sono partito dal basso, dalla Lega Pro, la mia è una bella storia perché non mi ha regalato niente nessuno, sono arrivato con i sacrifici. Il Verona? Sta attraversando un momento un po' così, però se siamo primi, al di là della classifica che adesso conta relativamente, vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto. Speriamo di riprendere la nostra strada già da lunedì contro l'Entella. Il mio ruolo da dirigente? E' una carriera lunga, sono appena partito. Sto imparando e mi piace, ma i risultati si vedranno un po' più avanti. Medicina nel calcio? Importantissimo effettuare controlli fisici regolari, e l'Italia in questo è leader. Spero che progetti come quello del passaporto ematico vadano avanti, è importante saper prevenire".