Colantuono: "Io, il Bari e il fioretto promozione"
Serie BL'allenatore biancorosso ci crede: "E' impensabile che questa squadra non giochi in Serie A e sia ancora in B, è veramente assurdo!". Poi sul rendimento: "Ora si respira un’aria frizzante, siamo riusciti a riagganciarci al gruppo dei migliori anche se siamo un po’ staccati dai primi tre"
Sognatori ne abbiamo? Uno, anzi due: Stefano Colantuono e il suo Bari, reduce da quattro vittorie nelle ultime cinque gare di Serie B (l'ultima contro il Frosinone). "Ora si respira un’aria frizzante, siamo riusciti a riagganciarci al gruppo dei migliori anche se siamo un po’ staccati dai primi tre". Pazienza, l'importante è crederci. E sognare, appunto. Parola di Colantuono, che attraverso un'intervista a Tuttosport racconta così la sua favola biancorossa made in Bari.
Fioretto promozione - Una promessa di Colantuono in caso di Serie A: "E’ impensabile che il Bari sia in B: nello scorso weekend siamo stati in Italia il 5° stadio con più spettatori: 22 mila, più di Lazio-Torino. E non è niente. Possono venire in 50 mila e sogno di vedere lo stadio pieno. Bari deve giocare in A sempre: magari un anno per salvarsi, un altro a metà classifica, un altro ancora a sfiorare l’Europa League. Bari in B è assurdo. Quando sono venuto non ero così convinto di tornare in B ma mi affascinava la piazza ed in caso di promozione il contratto c’è già. A Bergamo andavamo in pellegrinaggio in alcuni santuari. Da qui a Padre Pio è un po’ troppo lunga ma qualcosa si può organizzare anche se ora è presto per parlarne".
Mercato e sogni - "Siamo gli unici che hanno cambiato allenatore. Tante facce nuove anche a gennaio: bisognava far ritrovare minutaggio e condizione in pochi mesi ai giocatori arrivati qui dopo aver giocato pochissimo in altre squadre, non è facile: bisogna saper dosare bene le forze e c’è il rischio degli infortuni. Ma è stata una scelta precisa: il Bari pur facendo un buon finale di andata era solo ottavo per cui bisognava rischiare e cambiare. Sia per me che per il ds Sogliano era l’unica scelta possibile per provare a dare una scossa. E infatti giocatori come Galano e Floro Flores ci hanno dato subito un grande impatto e ad aprile si giocheranno 7 gare e sarà fondamentale avere una rosa folta per poter fare turnover. Una squadra deve avere un sistema di gioco di riferimento ma io l’ho sempre cambiato in base al materiale a disposizione. A dicembre mi sono trovato senza 10 giocatori e ho dovuto modificare sistema".