Serie B, Bari. Floro: "Criticatemi come calciatore, non come uomo"

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Antonio Floro Flores, attaccante del Bari (fonte Getty)
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L'attaccante del Bari ha parlato in conferenza stampa: "Non mi tiro indietro, se un giorno dovessi farlo significa che devo ritirarmi. Non abbandono mai la barca. Serie A? Traguard che si ottiene col carattere. Io ci credo ancora"

Cinque gare senza vittoria e nove punti conquistati in dieci partite. La strada verso i play-off, ora distanti tre punti, si è complicata per il Bari che ha tre partite a disposizione per conquistare gli spareggi per la Serie A. I biancorossi pagano nelle ultime settimane anche le assenze, su tutte quella di Antonio Floro Flores che oggi è tornato a parlare.

 "Ho deciso di farlo perché nelle tre settimane in cui sono stato infortunato ho letto tante cose –ha dichiarato l’attaccante in conferenza stampa - Mi piace molto replicare ai tifosi sui social, se posso e quando posso, però sento di dover intervenire per il rispetto che nutro verso i tifosi e la città. Qualcuno ha dubitato del mio infortunio: come calciatore accetto qualsiasi critica, ma non come uomo. Vorrei fare un’annata come dio comanda: purtroppo quest’anno, per i vari problemi fisici avuti e per l’infortunio avuto al Chievo Verona in ritiro, non è stato possibile".

“Non abbandono mai la barca”

Eppure l’avventura di Floro Flores era iniziata bene, con quattro reti nel mese di febbraio. Poi sei gare a secco e l’infortunio lo hanno frenato. "Ma non mi tiro indietro – prosegue -  Se un giorno dovessi fare una cosa del genere, sarà il momento in cui smetterò di giocare a calcio. Io non abbandono mai la barca, al massimo affondo con la barca come è successo ad Arezzo 10 anni fa, quando ebbi offerte da Udinese e Genoa ma decisi di restare. Vi giuro sui miei figli che sono stato male, so quello che ha sofferto questa città e so quello che ha passato. I tifosi del Bari oggi soffrono e ci sono calciatori che invece sono passati di qui, non hanno pagato e oggi sono in serie A. Questo traguardo si raggiunge con l’organizzazione: negli ultimi anni è andato avanti chi ha avuto un progetto importante, qui a Bari è successo tutto molto in fretta dallo scorso giugno ad oggi".

"Serie A? Ci credo ancora"

Ora tre finali per i play-off, la prima ad Avellino. "Non sarà una partita facile –ammette l’attaccante - ma è tempo di dare una scossa. Ci vuole personalità per giocare qui, non si trova al mercato. Lo dico a me e a miei compagni:  dipendesse solo da me darei un anno del mio stipendio per andare in serie A. Piuttosto abbiamo pagato l’assenza di Brienza, pochi anche in serie A hanno la sua qualità. Sia io che lui dovevamo dare una mano alla squadra. Quando rientrerò? Sto lavorando il doppio,  ho provato ad accelerare i tempi per tornare contro il Pisa, ma il polpaccio è il peggior infortunio possibile. Contro l’Avellino non ci sarò, tornerò contro l’Ascoli. Io nella serie A credo ancora".