Benevento, Lucioni: "Maglia cucita addosso, non mi muovo da qui"
Serie BLo "Zio" dei giallorossi si racconta sul Mattino: "Resto qui, sicuramente. Chi si muove? Quando una cosa te la vai a prendere da solo è ancora più bella. Anche perché questa maglia me la sento cucita addosso"
Lo chiamano lo "Zio". Perché ormai è una bandiera del Benevento, giallorosso nel cuore. E dopo tante batteglie dalla Lega Pro alla Serie B, ecco la promozione in Serie A, arrivata nella finale di playoff contro il Carpi di Castori. Impresa storica, la prima volta nella massima serie. Intervistato dal Mattino, Fabio Lucioni ha raccontato la sua favola col Benevento.
"Futuro? Resto qui, chi si muove!"
“Resto. Chi si muove? Quando una cosa tela vai a prendere da solo è ancora più bella. Anche perché questa maglia me la sento cucita addosso. E poi ci sono le pressioni familiari che te la fanno vivere ancora di più”. Cosa intende per pressioni familiari: “La famiglia di Valeria è formata da tutti tifosi sfegatati del Benevento e da un po’ di tempo hanno creato un gruppo su WhatsApp nel quale ci scriviamo di continuo. Tutti i giorni. Tutti i giorni tranne in questa giornata magica della partita contro il Carpi. Nessuno parlava. E allora a un certo punto sono intervenuto io. ‘Non abbiate ansia’, ho scritto. ‘Tanto al 32esimo facciamo gol, non arriveremo in bilico alla fine’. Ero sicuro perché ci giocavamo la storia”. Infine raggiunta, Lucioni docet.
"Baroni ha mantenuto la promessa"
Lucioni racconta la promessa di Baroni e i riti scaramantici: "“Nello spogliatoio del Benevento ci sono sempre stati degli uomini. Ci siamo sempre parlati con la massima chiarezza e ci siamo sempre detti tutto. Quando le cose andavano e quando no. Poi Baroni ci ha detto di fidarsi di lui e che fossimo andati ai playoff saremo arrivati in Paradiso. E ha mantenuto la promessa”. Infine svela un rito: “Bevevamo un bicchierino di vino di Gragnano prima di ogni partita -racconta Lucioni sul Mattino - Il vino è rimasto. Ultimamente, poi, ne abbiamo aggiunti tanti altri di riti. Perché poi uno si attacca un po’ a tutto e quando vinci vuoi continuare a farlo”.
"Dedica speciale a mio figlio"
E infine: "Gli ultimi minuti della partita contro il Carpi sono stati bellissimo. Si esultava in campo perché avevamo la percezione chela partita fosse già finita”. Promozione dedicata al nuovo arrivato di casa Lucioni: “A mio figlio va una dedica speciale, perché questa promozione è anche molto sua. Effettivamente non si stacca mai la spina perché il pensiero della partita successiva ce l’hai sempre, ma è normale che quando torni a casa ti si apre un altro mondo che è pieno di sorrisi, e quelli di Gabriele sono bellissimi. Mi riempiono la giornata e la vita”.