Novara, Corini: "Niente alibi, possiamo fare una buona gara"

Serie B
Eugenio Corini, allenatore del Novara
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L'allenatore dei piemontesi ha presentato la partita col Foggia in conferenza stampa: "Dobbiamo mettere in campo quella cattiveria agonistica capace di trasformare un bel cross in un assist. Se puntassimo agli errori altrui saremmo fuori strada"

Alla vigilia della partenza per Foggia, dove il Novara sarà impegnato domenica alle 15:00 per la 7° giornata del campionato di Serie B, Eugenio Corini ha incontrato i giornalisti a Novarello per fare il punto sul momento della squadra e sulla sfida dello Zaccheria. “Speriamo di riuscire a recuperare Casarini a metà della settimana prossima, la caviglia purtroppo gli dà ancora fastidio, mentre Dickmann sarà a disposizione avendo lavorato con noi per tutta la settimana. La convocazione in U21 è un attestato di stima e fiducia, in maniera egoistica devo ammettere che mi dispiace non poter dargli continuità nella rosa degli arruolabili; non entro nel merito delle valutazioni di chi fa le convocazioni, penso che per Lorenzo sia più utile avere la possibilità di giocare 90′ con noi piuttosto che 15′ in amichevole, ma comprendo che il c.t. debba fare delle considerazioni e per correttezza gli allenatori non interferiscono con le selezioni” ha esordito l’allenatore. Che poi ha speso alcune parole sugli avversari: “Il Foggia ha grande cultura tattica e una mentalità costruita negli anni, giocano un calcio offensivo che stanno cercando di proporre anche in Serie B, noi abbiamo dimostrato fin qui grande personalità e capacità di stare in campo. E’ la squadra che ha tirato di più in porta, come a noi anche a loro piace giocare la palla; ho grande stima per il lavoro fatto prima da De Zerbi e poi da Stroppa, ma abbiamo tutte le carte in regola per fare una buona gara”.

Corini: “Niente alibi”

Corini torna sulle partite con Spezia e Avellino: “La cultura dell’alibi non mi piace, temevamo l’Avellino e sapevamo di poter pagare qualcosa in termini di stanchezza; il dato oggettivo dice che con Spezia e Avellino abbiamo affrontato 2 avversari che hanno avuto un giorno di riposo in più di noi; è chiaro che se concedi agli avversari 3 situazioni in 90′ di cui 1 palesemente irregolare, hai qualcosa su cui dover lavorare. I vantaggi te li devi andare a prendere, dobbiamo mettere in campo quella cattiveria agonistica capace di trasformare un bel cross in un assist”.

Questioni di identità

L’allenatore ha parlato così dell’approccio alla gara: “Penso che una squadra debba avere un’identità ben precisa, e questa identità ti porta spesso a correre dei rischi; dobbiamo migliorare l’attenzione ai particolari, e lo dico dopo visto e rivisto tutti i gol che abbiamo subito, sono incazzato perchè so che abbiamo delle potenzialità e perchè 6 punti non giustificano la mole di lavoro creata. Moduli? Questa squadra ha nelle corde 2 sistemi di gioco, nessuno dei 2 è un dogma ed è chiaro che una volta che avremo recuperato effettivamente tutti i giocatori, sarà più facile affrontare le scelte tattiche. In questo momento perdi e hai sempre torto, io da un lato devo ricevere le critiche e dall’altro devo mantenere la lucidità e non perdere di vista i margini di miglioramento che abbiamo”. Gli errori arbitrali non sono di primaria importanza: “Io rappresento una società che ha un suo stile, ai miei ragazzi devo far capire sempre su cosa possiamo migliorare noi, con il nostro lavoro. E’ palese, poi, che siamo tutti arrabbiati per i torti subiti in queste giornate, urlare in certi momenti non serve a nulla se non a far prendere aria alla bocca, rimangono la coerenza e una linea societaria precisa da seguire. Buonismo? Non è questo: se puntassimo sugli errori altrui saremmo fuori strada, io come allenatore ho il dovere di far capire chiaramente ai ragazzi dove migliorare”.