Pescara, Sebastiani: "Non so se continueremo con Zeman". L’allenatore: "Idee diverse"
Serie BZeman dopo la vittoria sul Novara: "Non dico bugie, mi ero dimesso il 1° settembre ma sono rimasto anche se ho un’idea di calcio diversa. Le parole del presidente? Non c’è nessuna frattura recente ma i progetti erano altri". Atteso confronto tra le parti per definire il destino del boemo
Il Pescara di Zdenek Zeman torna alla vittoria in campionato grazie al gol segnato da Brugman al 21’ della gara giocata e vinta contro il Novara in casa. La formazione abruzzese riesce così a riconquistare i tre punti che mancavano dallo scorso 18 novembre e a salire dunque a quota 24 punti in classifica dopo 19 partite giocate, momentaneamente al 12º posto della graduatoria. Decide dunque la rete segnata nel primo tempo dal centrocampista che non ha però rasserenato del tutto l’ambiente; il presidente Sebastiani infatti ha espresso un duro giudizio sull’operato dell’allenatore e messo in dubbio anche la sua permanenza sulla panchina abruzzese.
Le dichiarazioni del presidente
"Zeman ha detto in conferenza che a settembre si era dimesso? Io ho chiesto a tutti dove ha portato le dimissioni Zeman - ha dichiarato Sebastiani - a me non risulta nulla, perché per il carattere che ho se uno mi presenta le dimissioni non continua a lavorare per me. Dopo le parole di Zeman, mi sembrava di stare su Scherzi a Parte. Zeman deve prendersi meriti se va bene e demeriti se fa male. Un gruppo funziona solo se tutti vanno dalla stessa parte e ieri lui non è andato con il gruppo. Se non vuole stare a Pescara può dirmelo. Il pubblico deve aiutare i giocatori in campo. Questa squadra è tra le prime otto del campionato e l’allenatore ieri si è anche contraddetto più volte ma è sempre lui che deve dare i giusti correttivi. Ieri la sua è stata un brutta conferenza stampa e non so se ad Ascoli ci sarà ancora Zeman in panchina: è tutto da vedere perché devo parlarci".
La risposta dell’allenatore
Ai microfoni di Sky Sport è arrivata anche la risposta dell’allenatore boemo: "Le mie dichiarazioni di ieri non hanno sollevato niente, ho risposto alle domande che mi sono state fatte. Un confronto con la società? Adesso sono da solo davanti alle telecamere e non ho parlato con nessuno, per quanto riguarda le parole di Sebastiani sono molto schietto e dico quello che penso e quello che è successo. Bugie non ne dico, non c’è alcuna frattura di ora ma io sono arrivato qui a marzo l’anno scorso per vedere che cosa si poteva fare per questa stagione, i programmi erano un po’ diversi e io dico che non siamo migliorati, per problemi economici e non solo non abbiamo trovato i giocatori che cercavamo e non intendo approfondire. Io sono stato trattato sempre benissimo dal presidente ma vedo una maniera di fare calcio un po’ diversa ed è meglio che non aggiungo altro. Io non posso lavorare con 34 giocatori perché giocano solo in 11 più i tre cambi. Il gruppo non trova le giuste motivazioni e io perdo la squadra".
Necessario un chiarimento, occhi su Di Carlo
"Sebastiani ha detto che forse ad Ascoli non sarò io sulla panchina del Pescara? Sono a disposizione del presidente, mi sono dimesso già il 1° settembre e mi è stato detto di non farlo dallo stesso presidente e quindi resto a disposizione di questo club. Ho avuto grossi problemi in famiglia ma sono rimasto qui a lavorare perché volevo un risultato positivo oggi". Clima teso in casa Pescara, dunque, Sebastiani non ha gradito le parole di Zeman alla vigilia del match e nemmeno i tre punti hanno rasserenato la situazione. Le parti restano sulle loro posizioni in attesa di un chiarimento che dovrà avvenire al più presto, la società attende le scuse dell'allenatore con lo stesso Sebastiani che potrebbe così confermare la fiducia in Zeman. Se però questa schiarita non dovesse arrivare nel confronto tra allenatore e club, le strade del boemo e del club abruzzese potrebbero separarsi definitivamente, con la società che avrebbe già individuato in Domenico Di Carlo il possibile sostituto.