Ternana, la carica di Pochesci: "Ora ci aspettano 21 finali"
Serie BLe parole dell'allenatore alla vigilia della sfida contro l'Empoli: "La società ha rafforzato la squadra con dei nuovi innesti. E' normale che, con 21 presenze in più, sono cambiato, ormai non sono più un debuttante"
La Ternana è al giro di boa. Serve una svolta per cambiare la classifica: 21 punti, terz'ultimo posto e la ricerca continua di vittorie per centrare la salvezza: "Ormai sono cambiato - dice Pochesci in conferenza stampa, prima della sfida contro l'Empoli - non sono più un debuttante, soprattutto dopo 21 partite giocate tra i professionisti". Alla vigilia dell'importante gara contro i toscani, Sando Pochesci ha parlato così ai cronisti presenti.
"Ci aspettano 21 finali!"
La ripresa dopo la sosta: "La società ha rafforzato la squadra con dei nuovi innesti. E' normale che sono cambiato ora, non sono più un debuttante dopo 21 partite in più e ho capito le difficoltà di questa categoria. Noi dobbiamo essere sempre determinati e convinti, non solo sotto la doccia quando ci diciamo che avremmo potuto vincere. La partita di Empoli è difficile, perchè loro puntano alla Serie A, e noi non abbiamo mai vinto, lo capisco. Sandro Pochesci è cambiato in positivo, sotto l'aspetto della comunicazione e dell'approccio coi miei ragazzi, anche perchè siamo terzultimi". Sui nuovi innesti: "Due ce li abbiamo in condizione di fare la gara, mentre Rigione ha preso una ginocchiata sul polpaccio e ad oggi lo abbiamo fuori, lo portiamo ma è difficilmente recuperabile".
"Sappiamo giocare a calcio"
E ancora, continua: "La Ternana sa giocare a calcio, a volte sa prendere anche quello che concedono gli avversari. Dobbiamo essere pronti a sorprenderli come all'andata, quando 1-0 abbiamo sbagliato il raddoppio con Finotto. Ma rispetto all'andata, siamo un'altra squadra, è un altro campionato e un altro avversario". Sullo sfogo del patron: "Il nostro patron è un vincente - dice Pochesci - non è contento della classifica che abbiamo, ma lo è del fatto che non siamo stati secondi a nessuno. Ma ha un rammarico, quello di tutti i punti che abbiamo buttato, lasciato per strada. Secondo lui io sono troppo spavaldo a volte, e lui invece vuole più umiltà, più unione e più senso di appartenenza. Non si devono fare grandi spese per portare grandi giocatori, ma la classifica non ci dà ragione, e noi dobbiamo cambiare in fretta. Si può fare a meno di tutti, tranne del patron".